Oltre cinquemila contagi con meno tamponi. E i morti non riescono a scendere: 218

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Sono 5.218 i contagi da coronavirus in Italia oggi, 21 maggio, secondo i dati regione per regione della Protezione Civile. Da ieri, nelle regioni, registrati altri 218 morti. Nelle ultime 24 ore eseguiti 269.744 tamponi, il tasso di positività è all’1,9%. Sono 51 i pazienti entrati nelle ultime 24 ore in terapia intensiva con il coronavirus mentre, considerando le persone dimesse, in rianimazione cala a 1.469 il numero totale dei ricoverati, 75 in meno rispetto a ieri. I ricoverati con sintomi sono 458 in meno in 24 ore, così il totale dei pazienti nei reparti covid scende a 9.925.

Nel Lazio 471 contagi e 11 morti

Sono 471 i nuovi contagi da Coronavirus nel Lazio secondo il bollettino di oggi, 21 maggio. Nella tabella si fa riferimento ad altri 11 morti. Sono stati 29.659 i test tra molecolari e antigenici. I guariti sono stati 1.671 da ieri. In calo di 5 unità l’occupazione delle terapie intensive. “Il rapporto tra positivi e tamponi è al 3,3%, ma se consideriamo anche gli antigenici la percentuale scende all’1,5% i casi a Roma città sono a quota 258. Livello di rischio scende a ‘basso'” dice l’assessore regionale alla Sanità del Lazio Alessio D’Amato.

Draghi: l’italia pronta ad accogliere turisti

L’Italia è pronta ad accogliere turisti. Ci sarà un Green pass a livello europeo. Ma l’Italia ne avrà uno nazionale, in attesa di quello Ue. La cosa che ci rende speranzosi per il futuro e che ci dà la voglia di accogliere turisti da tutto il mondo è che la situazione epidemica in Italia sta migliorando”. Così il premier Mario Draghi, durante la conferenza stampa al termine del Global Health Summit.

L’apertura dei confini è fondamentale

Un Paese come il mio ha promesso 300 milioni alla facility Covax e circa 15 milioni di vaccini per il pool di donazioni. Non è la promessa più grande che è stata fatta, qualcuno ha fatto di più, stiamo tutti lavorando attivamente. Questa collaborazione è veramente importante” sottolinea il premier. E “l’apertura totale dei confini è fondamentale per far sì” che i vaccini vengano “prodotti in grande quantità e distribuiti a tutti”.