Omicidi di Villa Pamphili, Kaufmann in silenzio davanti ai giudici a Rebibbia

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Indagato per il duplice omicidio di Anastasia Trofimova e la piccola Andromeda di 10 mesi, Francis Kaufmann non ha parlato davanti al Gip nell’atteso interrogatorio di garanzia che si è svolto oggi a Rebibbia.

Ha provato in tutti i modi di evitare questo momento, anche quello di farsi ricoverare all’Ospedale di Tor Vergata dopo il volo che dalla Grecia lo ha riportato a Roma, ma alla fine si è trovato faccia a faccia con il giudice per le indagini preliminari. 

La strategia è la stessa. Anche nell’interrogatorio disposto attraverso un Ordine Europeo di Indagine (OEI) del 25 giugno, si è tenuto in videocollegamento con i pm romani da piazzale Clodio e con gli investigatori della Squadra Mobile, l’indagato ha scelto di non rispondere alle domande, avvalendosi della facoltà prevista dalla legge.
Questa mattina a Roma la linea è rimasta la stessa. Il silenzio.

Perché ha ucciso la sua campagna Anastasia? Perché ha abbandonato il suo corpo, spogliato dei vestiti, nel parco di Villa Pamphili, uno dei parchi più noti e frequentati della Capitale? E perché solo giorni dopo ha ucciso sua figlia, Andromeda strappandole la vita a pochi giorni dal suo compleanno?

Possiamo immaginare siano queste le domande che il giudice ha rivolto al 46enne californiano. Unico indagato in una vicenda che ha scosso profondamente l’opinione pubblica italiana ed estera.

Una vicenda di rilevanza internazionale

La madre di Anastasia, russa originaria di Omsk, in Siberia, ha appreso della morte della figlia dalla trasmissione “Chi l’ha visto?” dopo la diffusione delle foto dei tatuaggi da parte della Questura.
Mentre la sorella di Kaufmann, dall’altra parte del mondo in California, ha raccontato dei comportamenti aggressivi del fratello e l’allontanamento dall’America.

Infatti i due si sono conosciuti a Malta, nel 2023. Lui si faceva chiamare Rexal Ford, si presentava come un produttore e regista cinematografico. Dalla loro relazione è nata la piccola Andromeda di solo 11 mesi. Kaufmann avrebbe ucciso entrambe a distanza di pochi giorni per poi abbandonare, tra i rovi, i corpi della compagna e della figlia a Villa Pamphili a Roma dove da alcuni giorni vivevano in un accampamento di fortuna. Il caso ha avuto inizio il 7 giugno, quando a Villa Doria Pamphili sono stati scoperti i corpi. 

La violenza di Kaufmann

La violenza di Kaufmann è divampata in più occasioni. Durante il volo di estradizione l’ennesima scenata contro gli agenti. Non accennando a diminuire il suo fare aggressivo dimostrato anche nei giorni precedenti devastando la cella greca in cui è stato isolato dopo l’arresto a Larissa.
Poi una volta a terra, l’indagato ha cominciato a lamentare un malore e per questo è stato portato all’Ospedale di Tor Vergata.

Che Kaufmann fosse un violento lo sapevano tutti, soprattutto i familiari che vivono in California. È stata la sorella a raccontare gli scatti d’ira di Francis che gli sono valsi anche delle condanne negli Stati Uniti. Della sua violenza ne è stata vittima anche Anastasia prima di morire. A testimoniarlo sono gli interventi di Polizia e Carabinieri chiamati ad identificare un uomo ubriaco e con fare aggressivo che si aggirava per le strade di Roma, di notte, accompagnato da una donna e una bambina. È proprio grazie a quelle segnalazioni che è stato possibile ricostruire l’identità di quei due corpi abbandonati dai primi di giugno nel parco della Capitale. 

L’estradizione

Ma il 46enne californiano ha dato dimostrazione della sua aggressività anche in carcere in Grecia. È stato fermato a Larissa. Quando ha appreso che sarebbe stato estradato in Italia anziché in America, Kaufmann ha sfogato tutta la sua violenza in pochi metri di cella, distruggendo tutto. Insulti agli agenti penitenziari, continue minacce di ricorrere alle denunce per i maltrattamenti subiti durante l’arresto. Ma per il presunto assassino non ci sono sconti, continuano le indagini della Procura per rendere giustizia ad Anastasia e Andromeda. 

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