Omicidi Villa Pamphili, Kaufmann rinuncia al riesame e resta in cella: atteso l’esito dell’esame istologico

Non chiederà il riesame della misura cautelare in carcere Francis Kaufmann che resta in cella a Rebibbia. L’unico indagato per la morte della figlia Andromeda e della compagna Anastasia, trovate senza vita a Villa Pamphili il 7 giugno scorso, resterà in carcere in attesa dell’Udienza Preliminare che potrebbe vederlo rinviato in giudizio con l’accusa di duplice omicidio aggravato.
L’epilogo del procedimento giudiziario nei confronti dell’americano di 46 anni per la morte della ragazza di origine russa madre della loro bambina, trovata anche lei senza vita a soli 10 mesi di vita tra le sterpaglie nel parco della Capitale. A confermare che la bimba fosse sua figlia è stato il test del dna, perché Kaufmann con i giudici non ha mai parlato. Dal suo arresto si è chiuso nel silenzio interrotto solo dagli scatti d’ira nei confronti della Polizia o dei suoi compagni di cella.

Per ricostruire quanto accaduto il pm Antonio Verdi e il procuratore aggiunto Giuseppe Cascini attendono i risultati degli esami istologici sul corpo di Anastasia disposti in seguito all’autopsia eseguita presso l’Istituto di medicina legale dell’Università Cattolica.
Kaufmann non parla
Si è valso della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio di garanzia. Un appuntamento atteso dal Gip e dal Pm a cui Francis Kaufmann ha provato a sottrarsi anche facendosi ricoverare all’Ospedale di Tor Vergata dopo il volo che dalla Grecia lo ha riportato a Roma.
Anche nell’interrogatorio disposto attraverso un Ordine Europeo di Indagine (OEI) del 25 giugno, si è tenuto in videocollegamento con i pm romani da piazzale Clodio e con gli investigatori della Squadra Mobile, l’indagato ha scelto di non rispondere alle domande, avvalendosi della facoltà prevista dalla legge.
Le violenze
Il silenzio è interrotto solo dagli scatti d’ira verso chiunque e qualunque cosa si trovi vicino a lui. Durante il volo di estradizione l’ennesima scenata contro gli agenti. Non accennando a diminuire il suo fare aggressivo dimostrato anche nei giorni precedenti devastando la cella greca in cui è stato isolato dopo l’arresto a Larissa.
Poi una volta a terra, l’indagato ha cominciato a lamentare un malore e per questo è stato portato all’Ospedale di Tor Vergata.
Che Kaufmann fosse un violento lo sapevano i familiari che vivono in California. È stata la sorella a raccontare gli scatti d’ira di Francis che gli sono valsi anche delle condanne negli Stati Uniti. Della sua violenza ne è stata vittima anche Anastasia prima di morire. A testimoniarlo sono gli interventi di Polizia e Carabinieri chiamati ad identificare un uomo ubriaco e con fare aggressivo che si aggirava per le strade di Roma, di notte, accompagnato da una donna e una bambina. È proprio grazie a quelle segnalazioni che è stato possibile ricostruire l’identità di quei due corpi abbandonati dai primi di giugno nel parco della Capitale.
Una storia di cronaca di rilevanza internazionale
Una storia di cronaca nera che ha sconvolto l’Italia, ma ha contorni internazionali. La madre di Anastasia, russa originaria di Omsk, in Siberia, ha appreso della morte della figlia dalla trasmissione “Chi l’ha visto?” dopo la diffusione delle foto dei tatuaggi da parte della Questura.
Mentre la sorella di Kaufmann, dall’altra parte del mondo in California, ha raccontato dei comportamenti aggressivi del fratello e l’allontanamento dall’America.
Infatti i due si sono conosciuti a Malta, nel 2023. Lui si faceva chiamare Rexal Ford, si presentava come un produttore e regista cinematografico. Dalla loro relazione è nata la piccola Andromeda di solo 11 mesi. Kaufmann avrebbe ucciso entrambe a distanza di pochi giorni per poi abbandonare, tra i rovi, i corpi della compagna e della figlia a Villa Pamphili a Roma dove da alcuni giorni vivevano in un accampamento di fortuna. Il caso ha avuto inizio il 7 giugno, quando a Villa Doria Pamphili sono stati scoperti i corpi.