Omicidio a Rocca di Papa: spara al 35enne che uccise il figlio

Una tranquilla mattinata di luglio sulla “spettacolare terrazza su Roma” come viene definita da molti Rocca di Papa si è trasformata in tragedia.
Ha rimbombato in piazza della Repubblica del Comune dei Castelli Romani, lo scoppio di un colpo di pistola. A finire a terra Franco Lollobrigida di 35 anni, raggiunto dal proiettile nella schiena mentre era alla fermata Cotral.
L’uomo ha provato a chiedere aiuto, trascinandosi verso un bar in zona, ma il suo cuore ha smesso di battere. Sul posto in brevissimo i sanitari del 118 che hanno tentato di rianimare il 35enne, ma per lui non c’è stato nulla da fare. Per i Carabinieri della Compagnia di Frascati gli indizi e le immagini della videosorveglianza nella zona, hanno subito ristretto il cerchio dei sospetti attorno a Guglielmo Palozzi di 61 anni , operatore ecologico rocchigiano.

Il magistrato di turno ha diposto l’autopsia sulla salma che è stata portata all’Istituto di Medicina Legale di Tor Vergata. Intanto proseguono i rilievi dei Carabinieri per trovare la pistola utilizzata dal 61enne.
Palozzi è stato fermato e portato in Caserma per rispondere alle domande degli inquirenti.
I precedenti di Franco Lollobrigida
La vittima dell’agguato era già nota alle forze dell’ordine per diversi reati ed era stato condannato in Secondo Grado per omicidio preterintenzionale di un 33enne.L’omicidio di oggi, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, è direttamente collegato ad un altro omicidio, quello di Giuliano Palozzi. Morto a giugno del 2020 a seguito di una brutale aggressione da parte di Lollobrigida per un debito di poche decine di euro.
La morte di Giuliano Palozzi
Calci, pugni, fino a ridurlo in fin di vita. Giuliano Palozzi è morto dopo un’agonia durata 6 mesi su un letto di ospedale. Lollobrigida, però venne assolto in primo grado dalla Corte di Assise del tribunale di Frosinone. Giustizia per la morte dell’uomo è arrivata solo a maggio scorso con la sentenza d’Appello.

