Omicidio Cerciello, si chiede l’assoluzione. Avveduto (Sim CC): “Un servitore dello Stato chiede giustizia”
Omicidio Cerciello. si sentono e si leggono cose che hanno veramente dell’assurdo. Sembra che il giovane carabiniere, quel giorno, si sia accoltellato da solo. Apprendiamo che la difesa vuole chiedere l’assoluzione per i due americani. Perché le traduzioni non sarebbero esatte, perché non sapevano che Cerciello fosse un carabiniere, e così via. Ricordiamo che tutto è nato perché i due giovani americano erano andati in cerca di droga, che avevano dei coltelli e foti e video inquietanti nei telefonini.
Omicidio Cerciello, l’indignazione dei carabinieri
Sulla vicenda interviene indignato Luigi Avveduto, il segretarionazionale del Sim (Sindacato italiano militari) dei carabinieri. In un video, Avveduto si dice costernato da quanto sta vedendo e ascoltandi nei tg e sui giornali. “Il carabinere Cerciello – dice Avveduto – è stato barbaramente ucciso nel centro di Roma. Ed è scandaloso che oggi, nel nome del pur sacrosanto diritto alla difesa, si stia ora cercando di scagionare i due americani. Insomma – prosegue Avveduto – si sta cercando di dimostrare che il carabiniere non si sia qualificato come tale. E allora? Sequesta persona non fosse stato un carabiniere, allora era giusto ucciderlo?”.
L’Arma si affida alla magistratura
Avveduto fa un appello all’etica e a smetterla con queste manovre: “Qui si sta perdendo il centro del problema. Che un servitore dello Stato che è stato barbaramente assassinato e che abbiamo una vedova che piange, dei genitori che piangono. familiari e persone care che piangono. E anche tutti i carabineri d’Italia lo piangono. Diritto alla difesa, certo – conferma Avveduto. Ma io ho paura del processi mediatici, perché a volte l’uomo si può far condizionare. E allora io mi voglio affidare, come rappresentante nazioale di tutti i carabinieri, alla ,magistratura. Perché i familiari non vogliono subire un’ulteriore ferita. I familiari, e noi carabinieri chiediamo solo giustizia. Giustizia”.
La difesa con le armi spuntate
Il processo inizierà il 26 febbraio prossimo e la difesa sta già affilando le armi. Dice il difensore di Elder: “Nelle intercettazioni Elder precisa più volte di non aver neppure intuito che Cerciello e il collega fossero appartenenti alle forze dell’ordine. Per questo produrremo una serie di audio intercettati perché crediamo che una loro corretta traduzione possa rappresentare una prova a discarico del nostro assistito”, aggiunge il difensore. Ma non hanno molte cartucce, come ammette l’altro avvocato, Francesco Petrelli, difensore di Christian Gabriel Natale Hjorth. “Quello che fino ad oggi hanno chiarito in maniera clamorosa le indagini svolte è che non c’è nulla di chiaro. I misteri restano fitti. L’unica certezza è che non vi è nulla di certo.”
Qui il video con l’appello di Luigi Avveduto.