Omicidio Manuela Petrangeli, processo in Corte d’Assise dal 1 aprile

Manuela

Il processo per Gianluca Molinaro, accusato dell’omicidio della sua ex compagna Manuela Petrangeli, si aprirà il prossimo 1 aprile davanti alla Prima Corte di Assise di Roma. La procura della capitale, con l’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, aveva chiesto il giudizio immediato contestando a Molinaro i reati di omicidio aggravato dalla premeditazione, stalking, detenzione abusiva di armi e ricettazione.

Oggi il gup ha respinto l’istanza della difesa che sollevava una questione di legittimità costituzionale sulla norma che vieta il giudizio abbreviato per reati punibili con l’ergastolo, fissando così il processo davanti alla Corte d’Assise.

Il delitto e le prove raccolte

L’omicidio è avvenuto il 4 luglio scorso in via degli Orseolo, nei pressi della clinica dove lavorava la vittima. Dopo aver compiuto il femminicidio, Molinaro si è costituito presso una caserma dei carabinieri, consegnando il fucile a canne mozze usato per il delitto.

Gli inquirenti hanno acquisito messaggi scambiati dall’imputato con un amico poco prima del crimine. In uno di questi si legge: “oggi forse prendo due piccioni con una fava”, mentre dopo l’omicidio scriveva: “gli ho sparato du botti”. L’amico di Molinaro ha riferito di aver visto i messaggi quando ormai era troppo tardi per intervenire.

Nell’ordinanza di convalida del fermo, emessa lo scorso luglio, il gip aveva evidenziato “gli elementi assolutamente convergenti” che dimostrano la “pervicace gelosia” dell’uomo, nonostante la relazione fosse terminata da circa tre anni.

Le dichiarazioni della parte civile

“Attendiamo l’istruttoria dibattimentale per ricostruire l’intera vicenda – ha dichiarato all’Adnkronos l’avvocato Carlo Testa Piccolomini, legale della famiglia e del figlio minore di Manuela Petrangeli, insieme alla collega Mascia Cerino – e per approfondire i rapporti pregressi anche ai fini della contestazione dello stalking”.

Il caso di Manuela Petrangeli si inserisce nel tragico contesto dei femminicidi in Italia, sollevando ancora una volta l’urgenza di misure efficaci per contrastare la violenza di genere.