Operazione Shield dei Nas: chiusi 132 siti web che offrivano farmaci proibiti

Operazione shield

Carabinieri del NAS hanno reso pubblici i numeri impressionati dell’operazione Shield. Una vasta operazione internazionale finalizzata alla tutela della salute e al contrasto del pharma crime, che ha visto la partecipazione di 19 Paesi Membri dell’Unione Europea. Nonché di Albania, Bosnia Erzegovina, Colombia, Moldavia, Norvegia, Serbia, Repubblica della Macedonia del Nord, Ucraina e dell’Ufficio Europeo Antifrode (OLAF). Il tutto sotto la direzione e il coordinamento di EUROPOL.

L’Operazione “Shield”, nata dall’esperienza delle precedenti operazioni europee VIRIBUS e MISMED rappresenta la più grande attività condotta a tutela della salute e per la lotta alla “criminalità farmaceutica”. Fenomeno ormai di rilievo transazionale rispetto al quale sono state sviluppate, nell’ambito delle linee guida fissate da Europol, specifiche attività di contrasto a livello nazionale secondo un efficace modello organizzativo di coordinamento, cooperazione e scambio informativo tra gli Stati coinvolti, finalizzato a perseguire i traffici illeciti di sostanze dopanti e il loro uso nelle competizioni sportive, nonché la produzione e la distribuzione di farmaci contraffatti o provento di attività illegali.

I Nas nella cabina di regia della Operazione Shield

Di assoluto rilievo è stato il ruolo svolto dall’Italia, e in particolare dai militari del NAS, nell’ambito dell’operazione Shield. Al Comando Carabinieri per la Tutela della Salute è stato, infatti, affidato il delicato ruolo di co-leader di EUROPOL: questa posizione di responsabilità ha consentito al NAS di prendere posto nella “cabina di regia” (composta anche dalla Gendarmeria Nazionale Francese, dalla Polizia Greca e dalle Dogane Finlandesi) che ha pianificato, diretto e coordinato i Paesi aderenti nei vari settori d’intervento.

I risultati conseguiti dalle varie articolazioni del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute nel corso dell’Operazione Shield, svoltasi nell’arco del 2020, hanno visto l’esecuzione di 220 attività ispettive e di controllo sul territorio nazionale. Hanno quindi avviato l’apertura di 166 tra procedimenti giudiziari e amministrativi, per un totale di 13 arresti e 485 segnalazioni alle competenti Autorità. Ingenti i sequestri di medicinali e di sostanze dopanti, nonché di dispositivi medici e di prodotti di vario genere collegati all’emergenza COVID-19: oltre 62.000 confezioni e circa 1.500.000 unità di medicinali a uso umano in diverse forme farmaceutiche (compresse, fiale, iniettabili, polveri), contenenti principi attivi a varia indicazione terapeutica, principalmente riconducibili ad anabolizzanti, antibiotici, antinfiammatori, disfunzione erettile e vantanti proprietà per il trattamento del COVID-19.

Due milioni di mascherine non a norma in vendita on line

Da menzionare, altresì, il sequestro di circa quintali di varie sostanze in polveri e cristalli, tra materiale da taglio e altre presumibilmente stupefacenti. Nell’ottobre scorso, gli inquirenti hanno trovato anche una stamperia clandestina di banconote in euro. Ammontano, inoltre, a circa 2 milioni i dispositivi e presidi medici sequestrati in relazione all’emergenza COVID-19 poiché non conformi o illegalmente importati. Tra mascherine, guanti, kit protettivi e DPI, test diagnostici e liquidi igienizzanti si parla di un quantitativo di 15 tonnellate. Il valore commerciale di tutti i sequestri supera i sei milioni e mezzo di euro. Parallelamente i Nas hanno condotto un mirato controllo sull’offerta in vendita e la pubblicità illecite di medicinali on line. La pandemia ha infatti alimentato una frenetica ricerca di rimedi “fai da te” in rete.

Lotta al doping con 153 atleti controllati

In tale contesto, i militari hanno quindi condotto mirate analisi del web. Hanno così individuato e “oscurato”, su provvedimenti del Ministero della Salute ben 132 siti internet tutti con server ubicati all’estero e con dati fittizi dei relativi gestori. Di questi siti, 112 erano riferiti a medicinali a base di principi attivi (idrossiclorochina, clorochina, lopinavir/ritonavir, azitromicina). Mentre 20 proponevano in vendita e pubblicizzavano medicinali a varia indicazione terapeutica, prevalentemente dopanti, contro la disfunzione erettile, antinfiammatori e antibiotici, tutti soggetti a obbligo di prescrizione.  Nonostante le limitazioni delle attività sportive connesse con l’emergenza pandemica, sono state condotte 42 verifiche antidoping “in” (36) e “out” (6) competition da parte dagli Ispettori Investigativi Antidoping del NAS, che hanno consentito di sottoporre a controllo 154 atleti (135 a margine di gare e 21 fuori gara), 13 dei quali sono risultati positivi (tutti “in” competition).

Operazione Shield in 28 nazioni: numeri impressionanti

L’Operazione “SHIELD”, condotta nei territori dei vari Paesi aderenti, ha permesso di smantellare 25 gruppi criminali, sequestrare migliaia di medicinali e prodotti dopanti di vario genere, per un totale di oltre 25 milioni di unità e un valore commerciale di quasi 73 milioni di euro, individuare e sequestrare 10 laboratori clandestini, avviare 95 indagini, arrestare 667 persone e denunciarne ulteriori 1.282, nonché di monitorare 4.009 siti web oscurandone 453. La sola azione mirata sul COVID-19, infine, ha portato al sequestro di oltre 32 milioni tra mascherine, test, kit diagnostici e dispositivi medici, 8 tonnellate tra sostanze chimiche e principi attivi e 70 tonnellate di liquido igienizzante per le mani.