Ora c’è chi teme un insediamento del nuovo governo il 28 ottobre 2022: basta, fate solo ridere…

marcia su roma (2)

A cento anni di distanza dalla marcia su Roma, il giorno zero del fascismo in un contesto compromesso dal susseguirsi di governi deboli, il 28 ottobre del ’22 potrebbe insediarsi, per una anomala coincidenza, il governo post Draghi. “Quando ho letto la notizia, proprio ieri, mi è venuto da sorridere perché inizialmente si sarebbe dovuto votare proprio a ottobre del ’22 – commenta all’Adnkronos Caio Mussolini, nipote del duce -. Continuare a rapportare tutto al fascismo, a qualcosa che è iniziato 100 anni fa ed è finito quasi 80 anni fa, a me sembra veramente una cosa pazzesca. Iniziata la campagna elettorale e subito tirato in ballo, ancora una volta, il fascismo”.

E’ iniziata la campagna elettorale e subito tirato in ballo, ancora una volta, il fascismo

“Francamente, penso che il grosso problema dell’Italia di oggi sia non fare i conti con il passato – aggiunge Mussolini – conti che passano da una verità storica negata e discussa. Anche il fatto di voler adesso attaccare la destra per il pericolo fascismo dimostra proprio questo, che non abbiamo fatto i conti con il nostro passato. E che sarebbe ora finalmente di farli e di chiudere quel periodo per pensare al futuro, alla situazione drammatica del Paese, ai problemi che abbiamo invece di parlare del duce che è stato ucciso 80 anni fa”.

Rachele Mussolini: con tutti i problemi che abbiamo si pensa alle date

Dello stesso parere Rachele Mussolini, nipote di Benito e consigliere capitolino. “Con tutti i problemi che stiamo vivendo sì, posso capire le coincidenze e l’attenzione degli appassionati di date, ma di una coincidenza appunto stiamo parlando. Si sta dando già per scontata una vittoria del centrodestra il 28 ottobre? Potrebbe, al contrario, insediarsi un governo di centro sinistra… E comunque l’importante è che sarà finalmente deciso dal popolo italiano, senza giochi di palazzo per cui si trovi ad essere rappresentati da tutt’altra coalizione rispetto a quella votata”.

Le date ricorrono e capisco che si vadano a ricordare, senza però alcun condizionamento

“Io che porto questo cognome mi sono ormai sdoganata. Anche grazie ai miei colleghi del partito democratico capitolini che mi hanno conosciuto e apprezzato per il lavoro che faccio. Si pensi – dice – che la mia prima figlia è dovuta nascere con un cesareo, scadeva il tempo l’11 novembre e avrei dovuto partorire tra il 25 e il 29 ottobre. Il mio ginecologo era di turno il 28 ottobre, gli ho detto che non avrei potuto proprio per evitarle tutto questo, infatti è nata il 25. Le date ricorrono e capisco che si vadano a ricordare, senza però alcun condizionamento”.