Ora che si sta per riaprire tutto ricomincia la corsa dei carburanti

Riparte la corsa dei carburanti. Secondo i dati settimanali del ministero dello Sviluppo Economico pubblicati ora, rincarano i prezzi dei carburanti, che si attestano, in modalità self service, a 1,588 euro al litro per la benzina e a 1,447 euro per il gasolio e sono “prezzi record. Un primato annuale, con prezzi che non si registravano dall’inizio dello scorso anno”. A sottolinearlo é Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori. “Ora che stanno per arrivare le riaperture e per allentarsi le misure di lockdown riparte la corsa dei prezzi dei carburanti.
Carburanti così cari ci furono oltre un anno fa
E per tornare a livelli così alti bisogna andare indietro di oltre un anno, arrivando per la benzina alla rilevazione del 13 gennaio 2020. Quando arrivò a 1.594 euro al litro e per il gasolio al 10 febbraio 2020 quando si attestò a 1.451 euro al litro”. “Dalla rilevazione del 4 gennaio, in 5 mesi, un pieno da 50 litri è aumentato di 7 euro e 32 cent per la benzina e di 6 euro e 41 cent per il gasolio, con un rincaro, rispettivamente, del 10,2% e del 9,7%. Su base annua è pari a una stangata ad autovettura pari a 176 euro all’anno per la benzina e 154 euro per il gasolio” conclude Dona.

I carburanti costano 266 euro in più a famiglia
Ancora più critica Assoutenti. La corsa di benzina e gasolio alla pompa si traduce in una maggiore spesa su base annua, solo per i rifornimenti di carburante, pari a +266 euro a famiglia, con una stangata complessiva da 6,5 miliardi di euro. Lo afferma Assoutenti, commentando i rincari dei prezzi dei carburanti in Italia. “Rispetto allo stesso periodo del 2020 la benzina costa il 16% in più, con un maggior esborso pari a +266 euro annui a famiglia per la verde, +230 euro per il diesel”, spiega il presidente Furio Truzzi.
I rincari scaricati sui consumatori finali
”Questo significa una stangata su base annua pari a 6,5 miliardi di euro solo per i maggiori costi di rifornimento sostenuti dalle famiglie a causa dei rialzi dei listini alla pompa”, sottolinea il presidente. A tali effetti ”vanno poi aggiunte le ripercussioni sul fronte dei prezzi dei prodotti traportati, dei beni energetici e dei maggiori costi sostenuti dall’industria. Che come al solito finiscono per essere scaricati sui consumatori finali”.
E’ ora di intervenire sull’abnorme tassazione
“Chiediamo al Governo Draghi di intervenire sull’abnorme tassazione che vige sui carburanti, perché è intollerabile che oggi su un litro di benzina ogni automobilista paghi quasi il 64% di tasse (il 60,7% sul gasolio) a causa di Iva e accise che nessun Governo ha mai avuto il coraggio né di tagliare, né di sterilizzare quando si verificano forti rialzi delle quotazioni”, conclude Truzzi.