Orrore alle porte di Roma: 228 Husky sequestrati tra liquami e sporcizia

Allevamento illegale di Husky alle porte di Roma

Rifiuti, liquami stagnanti e cani costretti a vivere in condizioni sanitarie critiche. È quello che hanno trovato i Carabinieri Forestali di Roma e il personale veterinario della Asl Roma 4 in un allevamento di Husky a Ponzano Romano. La struttura, gestita da un uomo italiano di 47 anni, è risultata priva delle autorizzazioni sanitarie e operativa in violazione di un’ordinanza sindacale che ne imponeva la chiusura per mancati adeguamenti.

Gli animali erano 228, tutti detenuti in condizioni inaccettabili, senza le minime garanzie igienico-sanitarie. Dopo i controlli, le autorità hanno deciso di porli sotto sequestro.

Scarichi illegali, odori insopportabili e condizioni disumane

L’ispezione ha rivelato una realtà ben lontana dagli standard di un allevamento regolare. Strutture fatiscenti, gabbie non idonee e sporcizia ovunque. Il cattivo odore era insopportabile, causato da un sistema di raccolta dei reflui abusivo. I liquami si accumulavano all’interno della struttura, formando pozzanghere di rifiuti dove gli animali erano costretti a camminare ogni giorno, con un elevato rischio sanitario.

Allevamento abusivo di Husky Ponzano Romano

Ma non erano solo i cani a soffrire. Anche l’allevatore viveva in condizioni igieniche precarie, in un ambiente degradato e insalubre.

Sequestro degli Husky e indagini in corso

Di fronte a una situazione così grave, la Procura di Rieti ha ordinato il sequestro degli animali, che saranno ora trasferiti in strutture idonee. L’obiettivo è ripristinare le condizioni di benessere per i cani e garantire il rispetto delle normative sanitarie.

Allevamento illegale di Husky alle porte di Roma

Un’operazione necessaria per fermare un allevamento fuori controllo, dove per troppo tempo gli animali sono stati lasciati tra sporcizia, odori nauseabondi e totale degrado.