Orrore su via Nomentana a Fonte Nuova: cucciolo di cinghiale ucciso a calci da un automobilista

Cucciolo di cinghiale ucciso a Fonte Nuova

Preso a calci fino a morire. È successo a Fonte Nuova, alle porte di Roma, dove un cucciolo di cinghiale, uscito dalla Riserva della Marcigliana, impaurito e solo in mezzo alla strada in via Nomentana, è stato brutalmente preso a calci da un automobilista infastidito dal fatto che l’animale, con la sua presenza, aveva temporaneamente causato il blocco del traffico. In realtà, spiega un testimone, il cucciolo non occupava la carreggiata. “Le auto – racconta – accorgendosi della sua presenza, avevano rallentato in entrambe le direzioni di marcia, consentendogli di restare illeso. Ma da una di queste, nonostante il cucciolo non intralciasse comunque la viabilità (si trovava sulla via di mezzeria), è sceso un individuo privo di qualsiasi scrupolo e umanità, che lo ha colpito con un violento calcio, inveendo contro chi gli intimava di fermarsi e contro la specie a cui il cucciolo apparteneva”.

Il cinghialino, nonostante i tentativi di soccorso da parte di alcuni presenti, è morto il pomeriggio seguente, a causa delle gravi ferite riportate.

Cucciolo di cinghiale colpito con violenti calci

Il brutale episodio è accaduto giovedì 8 maggio intorno alle 20:30. Il cucciolo di cinghiale, probabilmente disorientato, si è ritrovato sulla carreggiata di via Nomentana. Alcuni automobilisti si sono fermati per evitare di investirlo, causando un temporaneo rallentamento del traffico. È stato in quel momento che un uomo, visibilmente irritato, è sceso dalla sua vettura e ha iniziato a colpire ripetutamente l’animale con violenti calci. Nonostante l’intervento di alcuni passanti che hanno tentato di fermarlo, l’aggressore ha continuato imperterrito, causando gravi lesioni al cucciolo.

Morto per la violenza dei calci ricevuti

Il cinghialino, soccorso da alcuni automobilisti, è stato trasportato in una clinica veterinaria, ma le sue condizioni erano troppo gravi: è deceduto a causa di un’emorragia interna provocata dai colpi subiti. L’aggressore, noto nella zona e riconosciuto dai testimoni, avrebbe anche minacciato chi cercava di fermarlo o di documentare l’accaduto.

L’attivista Enrico Rizzi ha denunciato l’episodio sui social, definendolo “un atto di barbarie che non può restare impunito” e ha invitato chiunque abbia informazioni a contattarlo per identificare l’aggressore. La vicenda ha suscitato un’ondata di indignazione tra i residenti e gli amanti degli animali, che chiedono giustizia per il cucciolo ucciso. Questo assurdo e terribile episodio solleva interrogativi profondi sul rispetto per la vita animale e sulla capacità della società di reagire di fronte a simili atti di violenza gratuita. E adesso serve giustizia. A chiederla non sono gli animalisti, ma tutti coloro che hanno rispetto per la vita.