Orsa Amarena uccisa a San Benedetto dei Marsi: denunciato un 56enne

I carabinieri di Avezzano hanno identificato un 56enne di San Benedetto dei Marsi: sarebbe lui l’uomo che ha ucciso con un colpo di fucile, a distanza ravvicinata, l’orsa Amarena, nota per le sue frequentazioni dei centri abitati ai margini del Parco Nazionale d’Abruzzo, Molise e Lazio. I militari dell’Arma hanno individuato l’uomo con l’aiuto della specialità forestale del Gruppo dell’Aquila.
Il sistema di sicurezza, in atto per la salvaguardia degli orsi marsicani, messo in campo dai carabinieri e dal personale del parco è scattato alla percezione del colpo di fucile da caccia legalmente detenuto da chi ha utilizzato l’arma dopo aver notato la presenza del plantigrado all’interno del giardino di casa. I militari, subito arrivati sul posto, hanno sequestrato il corpo dell’animale preso, poi, in consegna dal servizio veterinario del Parco Nazionale d’Abruzzo. Sequestrata anche l’arma incriminata, il bossolo espulso e altre armi possedute dal presunto responsabile. Il 56enne, indagato dalla Procura di Avezzano, dovrà rispondere del delitto di uccisione di animali e della contravvenzione di abbattimento di un esemplare di orso.

L’orsa Amarena uccisa a fucilate mentre era coi suoi cuccioli
Le operazioni svolte dagli investigatori dell’Arma hanno, comunque, arginato epiloghi più gravi di quanto verificatosi in considerazione che l’orsa Amarena era in compagnia dei suoi due cuccioli, sfuggiti alla minaccia delle armi.
Verso le 23 di ieri sera ”l’Orsa Amarena è stata colpita da una fucilata esplosa dal signor LA alla periferia di San Benedetto dei Marsi, fuori dal Parco e dall’Area Contigua. Sul posto sono prontamente intervenute le Guardie del Parco, in servizio di sorveglianza, vista l’area in cui Amarena era scesa coi suoi cuccioli. Sul posto è intervenuto il veterinario del Parco con la squadra di pronto intervento, che però ha potuto accertare solo la morte dell’orso vista la gravità della ferita”. Lo ha annunciato, via Facebook, il Parco nazionale d’Abruzzo.
”L’episodio è un fatto gravissimo, che arreca un danno enorme alla popolazione che conta una sessantina di esemplari, colpendo una delle femmine più prolifiche della storia del Parco. Ovviamente non esistono motivazioni di nessuna ragione per giustificare l’episodio visto che Amarena, pur arrecando danni ad attività agricole e zootecniche, sempre e comunque indennizzati dal Parco anche fuori dai confini dell’Area Contigua, non aveva mai creato alcun tipo di problema all’uomo”.
Marsilio: “Atto gravissimo, quell’orso non rappresentava un pericolo”
“La notizia dell’uccisione a colpi di fucile dell’orsa Amarena rappresenta un atto gravissimo nei confronti dell’intera Regione che lascia dolore e rabbia per un gesto incomprensibile. In tutti questi anni le comunità fuori e dentro ai parchi hanno sempre dimostrato di saper convivere con gli orsi senza mai interferire con le loro abitudini”. Lo dichiara in una nota il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.
“Mai un orso ha rappresentato in Abruzzo un qualunque pericolo per l’uomo, neanche quando si è trovato a frequentare i centri abitati. L’atto violento compiuto nei confronti del plantigrado non ha alcuna giustificazione. Confidiamo nelle indagini che sono state avviate dalle forze dell’ordine e dai vertici del parco, che hanno già individuato il responsabile, affinché la giustizia faccia il suo corso. Sono pronto a costituire la Regione come parte civile contro questo delinquente per tutelare l’immagine e l’onorabilità della nostra gente. Invito le comunità locali e tutti i turisti a continuare ad osservare tutte le norme prescritte affinché gli animali presenti sul territorio possano vivere indisturbati nel loro habitat”, ha concluso Marsilio.