Ostia, al via la stagione balneare 2025: terminerà il 30 ottobre

Ostia, bagnanti al mare anche alle soglie di ottobre

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Con l’arrivo del primo maggio prende ufficialmente il via la stagione balneare 2025 per le spiagge di Roma Capitale, che quest’anno si protrarrà fino al 30 ottobre. Un appuntamento atteso non solo dai romani ma anche dai tanti turisti che, stagione dopo stagione, scelgono il mare di Ostia come destinazione balneare. A sancire le regole e i nuovi indirizzi della stagione è l’ordinanza firmata dal Sindaco Roberto Gualtieri su proposta dell’Assessore al Patrimonio e al Demanio, Tobia Zevi. Un atto che si configura non solo come provvedimento amministrativo, ma come dichiarazione d’intenti per una gestione sempre più inclusiva, sostenibile e trasparente del litorale romano.

Un mare pubblico, accessibile e per tutti

L’ordinanza 2025 punta con decisione su quattro pilastri: accessibilità, inclusività, sostenibilità e legalità. L’obiettivo è chiaro: garantire il diritto al mare come bene comune, non solo dal punto di vista paesaggistico, ma anche come spazio di socialità e convivenza civile.

Tra le principali novità, spicca la disciplina delle spiagge libere attrezzate: porzioni di arenile che resteranno gratuite e pubbliche, ma dotate di servizi essenziali come docce, chioschi e presidi di soccorso, accessibili anche a chi non usufruisce delle attrezzature a noleggio. È un passo importante nella direzione di un’accessibilità reale, che va oltre le parole per tradursi in servizi concreti.

Inclusività come chiave della stagione 2025

Un’attenzione particolare è riservata alla fruibilità da parte delle persone con disabilità, delle famiglie con bambini piccoli e, per la prima volta, anche degli animali da compagnia. L’ordinanza prevede l’installazione obbligatoria di passerelle stagionali, zone d’ombra e servizi igienici accessibili, così da garantire pari dignità nell’esperienza balneare. Inoltre, viene introdotta una regolamentazione avanzata per la presenza dei cani in spiaggia, con la possibilità per i concessionari di predisporre aree attrezzate e persino specchi d’acqua dedicati alla balneazione degli animali.

Si tratta di un cambiamento culturale oltre che amministrativo, come sottolinea l’Assessore Zevi: «Le grandi novità di quest’anno raccontano una visione concreta di inclusione e accessibilità. Vogliamo che tutti, davvero tutti, possano vivere il mare di Roma come un diritto e non come un privilegio».

Regole chiare e trasparenza per gli stabilimenti

Anche la gestione degli stabilimenti balneari è oggetto di una revisione puntuale. Gli operatori saranno tenuti al rispetto del Contratto Nazionale del Lavoro e a garantire condizioni minime di sicurezza, come la presenza di bagnini durante la balneazione (dalle 9 alle 19), la costante pulizia dell’arenile e l’esposizione trasparente delle tariffe. Le attività di spettacolo e intrattenimento, nel rispetto delle norme vigenti, saranno consentite fino alle 3 di notte nei weekend e prefestivi, e fino alle 2 nei giorni feriali.

Fondamentale anche il tema della legalità e trasparenza: le violazioni gravi o reiterate potranno portare alla revoca della concessione o dell’affidamento, a conferma della volontà di Roma Capitale di imprimere una svolta gestionale netta rispetto al passato.

Verso un nuovo modello di gestione del mare

«Con questa ordinanza non ci limitiamo a regolare l’uso delle spiagge, ma iniziamo a disegnare un nuovo modello di mare pubblico, accessibile, inclusivo e rispettoso dell’ambiente», ha dichiarato il Sindaco Gualtieri. Un mare che si fa specchio di una città che cambia, che guarda al futuro senza dimenticare il valore identitario del suo litorale.

Il Mare di Roma, dunque, non è solo un luogo fisico, ma anche uno spazio simbolico, che rappresenta il diritto collettivo alla bellezza, alla natura e alla condivisione. In un tempo in cui il turismo balneare si confronta con le sfide del cambiamento climatico e della pressione antropica, Roma sceglie di rispondere con una visione integrata e moderna, capace di coniugare tutela ambientale, diritti sociali e valorizzazione del territorio.