“Ostia Antica patrimonio Unesco”, il ministro Giuli lancia la proposta per Roma

Sullo sfondo Ostia Antica, in primo piano il ministro Giuli

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Dal palco della festa romana di Fratelli d’Italia, il ministro della Cultura Alessandro Giuli ha affondato il colpo. L’occasione era la giornata conclusiva della kermesse meloniana al laghetto dell’Eur, ma le parole del titolare del Collegio Romano sono risuonate come un anticipo di campagna elettorale per il Campidoglio. “Roma è troppo importante per essere trascurata”, ha scandito Giuli, lanciando accuse nemmeno troppo velate all’attuale amministrazione comunale guidata da Roberto Gualtieri.

Il ministro ha puntato il dito contro la gestione della capitale, parlando di una città “abbandonata” appena si superano i confini del centro storico. Un affondo pesante, con cui si inaugura di fatto il fronte politico del centrodestra in vista delle elezioni comunali del 2027.

Ostia Antica patrimonio Unesco: la nuova scommessa del governo

Ma Giuli non si è limitato alla critica. Dal palco ha rilanciato una proposta concreta: la candidatura di Ostia Antica a patrimonio mondiale dell’Unesco. Un progetto che mira a trasformare il sito archeologico in simbolo di attrattività culturale internazionale, dopo il successo ottenuto con l’inserimento dell’Appia Antica nella lista Unesco nel 2023.

Secondo il ministro, Ostia Antica rappresenta una risorsa culturale e turistica inestimabile, oggi sottovalutata. L’obiettivo del governo è valorizzarla al massimo, in sinergia con la Regione Lazio, guidata dal presidente Francesco Rocca, che Giuli ha definito “pienamente d’accordo” con l’iniziativa. Una mossa che accende i riflettori su un’area da tempo dimenticata dalle politiche urbane e turistiche della Capitale.

L’ombra lunga del 2027: la corsa al Campidoglio è iniziata

L’iniziativa su Ostia arriva in un momento di fermento nel centrodestra romano. Alla festa di Fratelli d’Italia, la scena è stata condivisa da nomi che, più o meno apertamente, si preparano a contendersi la candidatura a sindaco.

Tra i papabili, spunta l’ex presidente del Coni Giovanni Malagò, nome che potrebbe attrarre anche una parte dell’elettorato moderato, contendendo voti alla civica che nel 2021 ha sostenuto Gualtieri. E se da un lato il ministro dello Sport Andrea Abodi appare tra i più plausibili candidati, resta sempre in sottofondo il nome di Arianna Meloni, sorella della premier, che però sembra voler restare lontana dalle insidie quotidiane dell’amministrazione capitolina.

Calenda si chiama fuori: “Non correrò per il centrodestra”

Mentre il centrodestra cerca il suo candidato, Carlo Calenda prende le distanze. Il leader di Azione, intervenendo sui social, ha smentito ogni possibilità di una sua candidatura in quota centrodestra, sottolineando il proprio impegno nella costruzione di un “centro liberale”.

La sua posizione raffredda i rumors che lo vedevano potenziale outsider, lasciando campo libero agli altri nomi in circolazione. Tra questi, Fabio Rampelli – vicepresidente della Camera e storico volto della destra romana – che continua a usare il VI Municipio come trampolino per le sue battaglie cittadine.

Verso Roma 2027: strategie e segnali

Con le elezioni comunali fissate per la primavera del 2027, a ridosso del prossimo appuntamento politico nazionale, la macchina del centrodestra sembra già in moto. Giuli, con la sua proposta per Ostia Antica, ha inaugurato un doppio messaggio: da un lato la volontà di rilanciare il patrimonio culturale della Capitale, dall’altro la critica esplicita a una gestione che, secondo il governo, non è all’altezza della città.

Un messaggio chiaro, rivolto a un elettorato che chiede risposte concrete per una metropoli che, fuori dalle vetrine del centro, fatica a riconoscersi. Ostia, da periferia dimenticata, potrebbe diventare il nuovo simbolo del riscatto romano. Sempre che la sfida, più politica che archeologica, vada in porto.