Ostia, blitz negli stabilimenti vip: chiusi Bungalow, Bettina, Peppino a Mare e Mariposa

Abbonamenti incassati, cabine prenotate e punti ristoro aperti al pubblico. Maggio a Ostia è iniziato nel migliore dei modi. Ma dietro la facciata di normalità, si nascondeva un dettaglio tutt’altro che irrilevante: quattro stabilimenti balneari non erano in regola. Almeno per la Guardia di Finanza, che stamattina ha effettuato un blitz.
All’alba di oggi, 20 maggio, la Guardia di Finanza di Ostia ha apposto i sigilli a quattro lidi storici e frequentatissimi: Bungalow, Mariposa, Bettina e Peppino a Mare. Il motivo? La mancanza di concessioni demaniali marittime” e quindi nessun permesso per esercitare. Eppure, gli stabilimenti erano in piena attività, come se nulla fosse.

Un’operazione che non ha coinvolto il ristorante Peppino a Mare, distinto giuridicamente dall’attività balneare, poiché coperto da una diversa concessione.
Da spiagge vip a strutture abusive: sigilli e reati contestati
Tra i lidi colpiti, spiccano veri simboli dell’estate romana. Il Bettina era meta fissa dei calciatori della Roma dello scudetto, come Perrotta e Taddei. Peppino a Mare, invece, è entrato nella storia come lo stabilimento preferito da politici e presidenti della Repubblica, frequentato negli anni ’80 e ’90 anche dal Quirinale.
Secondo quanto accertato dalle autorità, le concessioni degli stabilimenti erano scadute nel 2020 e successivamente prorogate fino al 31 dicembre 2024. Tuttavia, il Comune di Roma, aveva chiarito da ormai mesi che tali proroghe non consentivano più l’attività operativa al punto di inviare ai gestori in data 8 maggio una comunicazione per intimarli a non aprire per “assenza di titoli validi”.
Ma gli avvisi sono stati ignorati. Così, davanti agli accessi, nelle prime ore del mattino, sono arrivati i militari del Sesto Nucleo Operativo. Un atto di polizia giudiziaria, scattato per la violazione dell’articolo 1161 del “codice della navigazione”, che punisce l’occupazione abusiva del suolo demaniale. Le aree in questione restano ora sotto sequestro, in attesa della convalida dell’autorità giudiziaria.
I titolari potranno presentare ricorso, ma nel frattempo dovranno chiudere tutto e restituire gli acconti già incassati dai clienti.
Irregolarità nei titoli di alcuni spazi
“Da mesi erano evidenti irregolarità nei titoli di alcuni spazi — fanno sapere dall’assessorato al patrimonio di Roma Capitale — tra cui quelli sequestrati. Proprio quelle situazioni avevano impedito l’avvio dei nuovi bandi per le concessioni, che invece sono state assegnate con successo laddove le condizioni lo permettevano. L’intervento della guardia di finanza è ritenuto un passo importante e coerente con l’azione amministrativa in corso, che punta a restituire legalità e trasparenza al litorale romano”.
Un atto dovuto, almeno per il Campidoglio, che si inserisce in un percorso di trasparenza delle concessioni balneari, che punta a superare le proroghe automatiche del passato, ma che ora penalizza quattro aree storiche dell’estate romana che, con molta probabilità, rimarranno chiuse al pubblico.
Incendio nella notte: fiamme alla Marinella, cause da chiarire
Come se non bastasse, la notte tra il 19 e il 20 maggio è stata segnata da un incendio nello stabilimento La Marinella, a Ostia Levante. Le fiamme sono divampate intorno alle 4.30 del mattino all’interno della cucina. Secondo le prime ipotesi si tratterebbe di cause accidentali, ma i Carabinieri di Ostia Antica hanno avviato le indagini per fugare ogni dubbio.
I danni, ancora in fase di stima, non hanno compromesso l’agibilità della struttura, ma l’episodio riaccende i riflettori su un litorale che, tra illegalità, degrado e caos normativo, sembra aver perso la bussola.