Ostia, il parco d’affaccio sul Tevere da 1,5 milioni è abbandonato: “Senza manutenzione e irrigazione”

Ostia, il Parco d'Affaccio sul Tevere di Ostia Antica, tre foto di Ecoitaliasolidale

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Ostia, il parco d’affaccio sul Tevere da 1,5 milioni è abbandonato: “Senza manutenzione e un impianto di irrigazione”. A poche settimane dalla sua inaugurazione ufficiale, il Parco d’Affaccio sul Tevere di Ostia Antica versa già in condizioni critiche. Realizzato da Roma come parte di un progetto di riqualificazione finanziato con fondi giubilari, il parco è il terzo di cinque aree verdi previste per il territorio. Eppure, a distanza di giorni dall’apertura, la situazione è allarmante: erba incolta, piante già secche, aiuole abbandonate e un impianto d’irrigazione mai attivato o del tutto assente.

Un sopralluogo effettuato da Ecoitaliasolidale, organizzazione ambientalista attiva nel X Municipio, ha confermato i timori emersi nelle segnalazioni dei cittadini. L’area che avrebbe dovuto offrire un punto di accesso qualificato al Tevere, valorizzandone la fruibilità e il contesto paesaggistico, è già in stato di semi-abbandono.

Ostia, mancano manutenzione, ombra e sicurezza

Oltre al degrado del verde, l’ispezione ha evidenziato la totale assenza di elementi fondamentali per la fruizione pubblica. Nessuna zona d’ombra in grado di garantire riparo durante le giornate estive, zero servizi igienici, nessuna presenza di sorveglianza, neppure notturna. Il risultato è un’area che, invece di attrarre famiglie, turisti o semplici cittadini in cerca di relax, rischia di trasformarsi in un’ennesima opera incompiuta.

L’investimento, stimato in oltre 1,5 milioni di euro, sembra destinato a sgretolarsi sotto il peso di una gestione approssimativa e di una manutenzione ordinaria mai partita. Un paradosso che si ripete troppo spesso a Roma: grandi inaugurazioni e dichiarazioni entusiaste, seguite da un silenzioso abbandono.

Una visione più ampia per Ostia: il Parco Nazionale del Tevere

Il caso del Parco d’Affaccio è per Ecoitaliasolidale solo un sintomo di un problema più ampio: l’assenza di una visione unitaria per la valorizzazione del Tevere. Da anni l’associazione propone la creazione di un Parco Nazionale del Tevere, un’area protetta di 80.000 ettari che abbraccerebbe quattro regioni, otto province e oltre ottanta comuni, includendo anche il bacino dell’Aniene.

Un progetto ambizioso che andrebbe oltre la semplice tutela ambientale, puntando a costruire un’alleanza tra natura, cultura e sviluppo sostenibile. Se approvato, diventerebbe il sesto parco nazionale italiano per estensione, contribuendo a ridisegnare il ruolo del fiume nella vita sociale, culturale ed economica del Paese.

Navigabilità sostenibile e Museo del Tevere

Ma la proposta di Ecoitaliasolidale non si ferma alla tutela ambientale. Al centro del piano c’è anche l’idea di rilanciare la navigabilità del Tevere attraverso battelli elettrici o ibridi. L’obiettivo è quello di attivare una mobilità alternativa tra Castel Giubileo e Fiumicino, con un impatto ambientale ridotto e un potenziale turistico enorme. Secondo le stime, si potrebbero trasportare fino a 900 persone al giorno, evitando emissioni per oltre 6 tonnellate di CO₂ quotidiane.

Accanto al trasporto, si immagina anche la realizzazione di un “Museo del Tevere” nel quadrante Marconi-Ostiense. Un progetto di archeologia industriale rigenerata, destinato a raccontare la storia del fiume, la sua importanza ecologica e culturale, attraverso installazioni multimediali, mostre interattive e percorsi educativi.

Il Tevere come patrimonio UNESCO

Infine, l’associazione rilancia una proposta di valore simbolico e strategico: candidare l’intero corso del Tevere a Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Una mossa che lo metterebbe al pari di altri grandi fiumi europei, come la Senna e il Danubio, e che aiuterebbe a proteggere le sue ricchezze naturali e archeologiche.

Dal centro di Roma ai paesaggi unici dell’Umbria e del Lazio, passando per siti come la Foresta Fossile di Dunarobba, il Tevere rappresenta un patrimonio comune che merita attenzione e cura. Non solo come risorsa ambientale, ma come simbolo identitario da preservare per le generazioni future.

Dal degrado all’occasione mancata?

Il Parco d’Affaccio di Ostia Antica doveva essere un esempio virtuoso di riqualificazione urbana e ambientale. Oggi rischia invece di diventare l’ennesima testimonianza di una politica fatta di tagli del nastro e nessuna manutenzione. Senza un intervento immediato, l’area è destinata al degrado.

Ma il caso locale svela un’urgenza più grande: serve una strategia nazionale per il Tevere, capace di unire tutela, sviluppo e visione. Altrimenti, quello che dovrebbe essere un corridoio ecologico e culturale di rilevanza storica, continuerà a scivolare nell’indifferenza.

Il Comunicato stampa di EcoItaliasolidale

Ecoitaliasolidale in sopralluogo al Parco d’Affaccio di Ostia Antica: “Bene la riqualificazione, ma senza manutenzione rischia già l’abbandono. Serve una visione nazionale per il Tevere”
A poche settimane dall’inaugurazione del Parco d’Affaccio di Ostia Antica, terzo dei cinque parchi realizzati da Roma Capitale con i fondi giubilari, Ecoitaliasolidale ha effettuato un sopralluogo per verificarne lo stato di conservazione dopo aver ricevuto una serie di segnalazioni da parte di fruitori dell’area. .
L’ispezione è stata condotta da Piergiorgio Benvenuti, Presidente nazionale di Ecoitaliasolidale e Gaetano Di Staso, Responsabile per il X Municipio e il Litorale romano del Movimento.
“Abbiamo trovato un parco che sulla carta rappresenta un’opportunità preziosa, ma già oggi mostra segni evidenti di abbandono: piante secche, aiuole incolte, impianto di irrigazione assente, mancanza di zone d’ombra, di servizi igienici e nessuna sorveglianza neanche di notte– ha dichiarato Benvenuti –. Un investimento di oltre 1,5 milioni di euro non può essere vanificato per mancanza di manutenzione ordinaria. Serve un intervento immediato.”
Il Movimento sottolinea l’importanza dell’opera, ma denuncia il rischio di degrado precoce se non verranno garantiti monitoraggio, cura del verde e coinvolgimento delle realtà locali attraverso i patti di collaborazione annunciati dal Comune.
Un Parco Nazionale del Tevere per tutelare l’intero corso del fiume
Ecoitaliasolidale, tuttavia, guarda ben oltre il singolo intervento locale, portando avanti da anni una proposta concreta: l’istituzione di un Parco Nazionale del Tevere, che coinvolga l’intero corso del fiume.
“Il Tevere non è solo una risorsa naturale, ma un simbolo della nostra identità culturale e storica. Serve una visione di largo respiro per valorizzarlo pienamente,” afferma Benvenuti.
La proposta prevede un parco di 80.000 ettari, coinvolgendo 4 regioni, 8 province e 82 comuni, incluso il bacino dell’Aniene. Un’area vasta e ricca, che se tutelata diventerebbe il sesto Parco Nazionale italiano per estensione, capace di coniugare tutela ambientale, educazione ecologica e sviluppo sostenibile.
Battelli elettrici e Museo del Tevere: mobilità e cultura come strumenti di rinascita
Ecoitaliasolidale rilancia inoltre la proposta per una navigabilità sostenibile del Tevere attraverso battelli elettrici o ibridi, in grado di collegare Fiumicino e Castel Giubileo con una mobilità turistica e ambientale alternativa.
“Un servizio di traghetti elettrici potrebbe trasportare fino a 900 passeggeri al giorno, risparmiando 6,48 tonnellate di CO₂ quotidiane rispetto all’uso dell’auto privata,” sottolinea il Prof. Fabio Rosati, Vicepresidente di Ecoitaliasolidale e Presidente del Centro Studi sulla Mobilità.
Accanto alla mobilità, anche la valorizzazione culturale del fiume è parte centrale della visione del Movimento. Tra i progetti proposti c’è la nascita di un “Museo del Tevere”, da realizzare nel quadrante Marconi-Ostiense, in un’area di archeologia industriale oggi abbandonata. Il museo sarebbe uno spazio innovativo, multimediale, interattivo, dedicato alla storia, all’ecologia e alla memoria del fiume.
Tevere Patrimonio UNESCO: un riconoscimento da perseguire
Infine, Ecoitaliasolidale sostiene la candidatura dell’intero corso del Tevere come Patrimonio dell’Umanità UNESCO, sulla scia di altri grandi fiumi europei come la Senna o il Danubio.
Il Tevere attraversa Roma – già patrimonio riconosciuto – ma anche territori unici come la Foresta Fossile di Dunarobba, e numerosi siti naturalistici e archeologici.
“La riqualificazione del Tevere non è solo un progetto ambientale – conclude Gaetano Di Staso– ma una visione per il futuro della Capitale e del suo territorio. Il nostro obiettivo è chiaro: trasformare il Tevere in un simbolo di rinascita, sostenibilità e identità culturale per Roma e per l’Italia intera.”
Ufficio Stampa Ecoitaliasolidale
335 135 3330 – ecoitaliasolidale2020@gmail.

La denuncia di Gaetano di Stano, Ecoitaliasolidale