Ostia, lite di coppia si trasforma in rissa con la polizia: agente con il timpano perforato e trauma cranico

Polizia Ostia

Doveva essere l’ennesima lite di coppia, e invece si è trasformata in una vera aggressione contro le forze dell’ordine. A Ostia, una discussione furibonda tra due fidanzati è degenerata in violenza cieca quando, all’arrivo della polizia, i due hanno smesso di insultarsi per scagliarsi contro gli agenti. Il bilancio è pesante: un poliziotto in ospedale con trauma cranico e timpano perforato, un collega ferito e una coppia arrestata.

La lite a Largo Roncagli

È successo nella sera tra giovedì e venerdì. Tutto è iniziato giovedì 4 settembre intorno alle 22, a Largo Giovanni Roncagli, non lontano dalla stazione Lido Centro. Un uomo, 54enne, si allontana un attimo per comprare un kebab. Al ritorno trova la compagna, di 43 anni, seduta con due sconosciuti. Nulla di compromettente, ma tanto basta a farlo esplodere.

«Ti ho dato la mia vita, il mio cuore, tutto. E tu mi ripaghi così?», urla l’uomo davanti ai passanti, che assistono a insulti e minacce reciproche. Qualcuno, temendo il peggio, chiama la polizia.

Dalle urla alle botte contro le divise

La pattuglia del commissariato Lido 13 arriva sul posto e trova la coppia che ancora litiga animatamente. Gli agenti prova a calmare gli animi. Ma, invece di abbassare la voce, la coppia si coalizza contro gli agenti. Prima le minacce, poi l’aggressione fisica.

È la donna, V.C., ad accanirsi con più violenza: colpisce un agente alle spalle con calci e pugni, lo fa cadere a terra e gli procura un trauma cranico, la perforazione del timpano sinistro e perfino un’emorragia all’occhio. I poliziotti vengono portati al Cristo Re, a Roma. Prognosi: 21 giorni. L’altro poliziotto se la cava con 7 giorni.

L’arresto e il processo

La scena è talmente surreale che uno degli agenti riesce perfino a riprendere col cellulare gli ultimi istanti della lite, filmato che ha smontato in aula la versione “addolcita” dei due imputati.

L’uomo, F.B., con un passato da rapine, evasioni, tentato omicidio e porto d’armi, viene portato via insieme alla compagna. Perfino in commissariato, contenerli è un’impresa. Davanti ai giudici della I sezione collegiale, la coppia è processata per direttissima e condannata a un anno di carcere per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Pena sospesa solo per la donna, incensurata.

In aula i due restano abbracciati, quasi a voler trasformare la violenza in gesto d’amore malato. L’avvocata Irene Sofia ha ricordato come l’uomo, dopo aver scontato l’ultima condanna, avesse ripreso a lavorare come operaio e imbianchino, tenendosi lontano dal passato e dai guai per tre anni. Un passato che però è tornato a presentare il conto in una notte qualunque a Ostia.