Ostia, migliaia di pesci morti: l’allarme di Ecoitaliasolidale, “Serve il Parco Nazionale del Tevere”

Pesci morti nel tevere

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Uno spettacolo drammatico si è presentato negli ultimi giorni agli occhi di cittadini e turisti, con decine di pesci morti galleggiare in mare nei pressi del Pontile di Ostia, segnalando una possibile crisi ambientale. A lanciare l’allarme è Ecoitaliasolidale, che chiede chiarezza sulle cause e rilancia la proposta di istituire il Parco Nazionale del Tevere.

“Trasparenza e responsabilità, non interventi episodici”

In una nota congiunta, Piergiorgio Benvenuti (presidente nazionale), Fabio Rosati (vicepresidente) e Gaetano Di Staso (responsabile X Municipio e Litorale romano) hanno espresso forte preoccupazione:
“Occorre trasparenza, tempestività e responsabilità. La salute del mare e la tutela dell’ecosistema non possono più essere gestite con interventi episodici. Per questo rilanciamo la proposta della nascita del Parco Nazionale del Tevere, una grande area protetta che segnerebbe un cambiamento strutturale nel rapporto tra uomo, ambiente e territorio”.

Microplastiche, inquinamento e crisi climatica: un sistema in sofferenza

Il fenomeno della moria di pesci a Ostia potrebbe essere solo la punta dell’iceberg.
Secondo uno studio dell’Università di Tor Vergata, tra il 2006 e il 2016 oltre 8.000 tonnellate di microplastiche sono finite nel Mediterraneo attraverso i fiumi italiani, con il Tevere tra i principali responsabili.

Nella zona della foce, le analisi hanno rilevato fino a 60 microgrammi per litro di sedimento di microplastiche e polistirolo: sostanze tossiche che entrano nella catena alimentare con effetti diretti sulla salute umana.

“Il Tevere è diventato una delle principali autostrade dell’inquinamento verso il mare – denunciano i rappresentanti di Ecoitaliasolidale – La moria di pesci a Ostia potrebbe derivare da scarichi non controllati, aumento della temperatura delle acque, accumulo di plastiche e sostanze tossiche”.

La proposta: un Parco Nazionale Plastic Free

Per affrontare la crisi, Ecoitaliasolidale rilancia la proposta di un Parco Nazionale del Tevere, un’area protetta “Plastic Free” che coinvolgerebbe 4 Regioni, 8 Province e 82 Comuni.

Gli L’obiettivo è ridrre l’inquinamento e delle microplastiche; tutela della biodiversità fluviale e marina; controlli ambientali sistematici; promozione della mobilità sostenibile lungo il Tevere; valorizzazione turistica e naturalistica; candidatura del fiume come sito UNESCO.

Il legame tra plastica e crisi climatica

Il chimico Luigi Campanella sottolinea che la produzione globale di plastica incide già per il 3,7% delle emissioni di gas serra, quota destinata a salire al 4,5% entro il 2050.
Un dato che evidenzia come l’inquinamento da plastica non sia solo un problema marino, ma anche climatico.

“Mare, fiume e atmosfera sono parte dello stesso sistema in crisi – ribadiscono da Ecoitaliasolidale – La tragedia di Ostia deve essere interpretata come un sintomo, non come un episodio isolato.”

“Difendiamo il mare, partiamo dal Tevere”

Ecoitaliasolidale chiede l’attuazione dei decreti previsti dalla Legge SalvaMare; un piano nazionale contro l’inquinamento marino e fluviale; il sostegno trasversale all’istituzione del Parco Nazionale del Tevere.

“Il mare è una risorsa vitale, il fiume è il suo cuore. Non possiamo più aspettare. Ostia non deve diventare la normalità. Difendiamo il mare partendo dal Tevere”, concludono Benvenuti, Rosati e Di Staso.