Ostia non è Suburra: bufera sul manifesto al Colosseo. E Netflix corre a rimuoverlo…

Cartellone Colosseo

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Un manifesto con un visto che mette paura. E poi quelle frasi. “Perdi la fermata, finisci a Ostia e ti scossa, agitata. Ed è subito Suburra“. A firmare la pubblicità, enorme, che non si può non vedere, è Netflix, che fa ripiombare Ostia in un cliché che da anni cerca di scrollarsi, un’etichetta ingiustamente appiccicata per pagare i debiti di Roma. Ostia uguale Suburra, ovvero mafia, malavita. Ma Ostia non è così. Sì, la mafia c’è stata. Non si possono negare i clan Spada e Fasciani. E la delinquenza c’è ancora, come ovunque. Ma non è un quartiere che mette paura.

E quel cartellone è un’offesa, una ferita per tutti quelli che a Ostia ci sono nati o ci vivono. Per chi la ama, per chi la conosce.

Un manifesto che suscita indignazione al Colosseo

Il manifesto non può passare inosservato. È apparso alla fermata della metro B, al Colosseo. E Franco Mostacci lo ha fotografato. ““È vergognoso che alla fermata metro Colosseo (la più frequentata dai turisti di tutto il mondo) sia affissa questa pubblicità lesiva della dignità di Ostia”, ha scritto sia sul suo profilo Facebook che in vari gruppi di quartiere. “Questo manifesto va immediatamente rimosso e sostituito con uno di pubbliche scuse“, ha aggiunto.

Ma non si è limitato a chiedere rimozione e scuse. “Da cittadino di Ostia, nato a Ostia diversi lustri fa, chiedo che l’amministrazione municipale ponga in essere ogni tipo di azione, anche di natura legale, per tutelare l’immagine della nostra accogliente cittadina, gravemente offesa”.

La risposta del Presidente Mario Falconi

Il Presidente del Municipio X di Roma, Mario Falconi, è intervenuto duramente dopo la comparsa della campagna pubblicitaria di Netflix per il lancio della nuova stagione di Suburra – La serie, comparsa nelle stazioni della metropolitana di Roma.
Tra i messaggi promozionali, uno in particolare ha indignato il territorio: “Perdi la fermata, finisci a Ostia, ti senti scossa, agitata. Ed è subito Suburra”.

Riteniamo questa campagna profondamente denigratoria e offensiva nei confronti di Ostia e dei suoi cittadini. È inaccettabile – ha dichiarato Falconi – che un territorio che da anni lavora per riscattare la propria immagine venga nuovamente associato a stereotipi negativi e rappresentazioni distorte”.

“Ostia – ha proseguito – non è e non può essere sinonimo di degrado o criminalità. È una comunità viva, fatta di famiglie, giovani, imprenditori e associazioni che ogni giorno si impegnano per migliorare la qualità della vita e restituire dignità a un territorio straordinario, ricco di storia, cultura e potenzialità”.

Le richieste

Il Presidente ha poi comunicato di aver dato mandato a uno studio legale di valutare tutte le azioni possibili per tutelare la rispettabilità del territorio e chiedere la rimozione immediata della campagna pubblicitaria.

“Difendere l’immagine di Ostia – ha concluso Falconi – significa difendere l’impegno e la credibilità di migliaia di persone perbene che ogni giorno costruiscono il futuro di questo territorio. Non possiamo permettere che operazioni di marketing superficiali cancellino, con una battuta, il lavoro di chi crede in Ostia e ci ha costruito le proprie radici”.

“Ostia non è Suburra”: la replica di Mariacristina Masi (FdI)

Anche la consigliera di Fratelli d’ItaliaMariacristina Masi, ha espresso tutta la sua contrarietà.
“Ci è dispiaciuto – ha dichiarato – molto vedere manifesti che danno una pessima immagine del nostro litorale. Ostia è molto di più: è storia, natura, cultura. Non sindachiamo sulle scelte artistiche, ma sulle responsabilità dell’amministrazione sì. Per questo abbiamo chiesto al Sindaco di Roma di intervenire, affinché vengano installati manifesti che raccontino le bellezze e le potenzialità del nostro mare, della pineta e del sito archeologico”.

“Servono investimentivisione e rispetto per un territorio unico, che merita di essere valorizzato e non svilito da rappresentazioni negative o stereotipate. Ostia non è Suburra, ma un patrimonio di Roma che va promosso con orgoglio e responsabilità“, ha concluso.

Rimozione immediata

Netflix, dopo le richieste arrivate da più fronti, compreso il Comune di Roma, sta provvedendo in questi momenti a rimuovere il cartellone incriminato. Ma per Ostia questa è stata l’ennesima prova che il rispetto per il quartiere è ancora qualcosa da dover conquistare facendo la voce grossa…