Ostia, rapine con l’accetta e video virali: il rapinatore “tradito” dalle visualizzazioni (VIDEO)
Pensava di farla franca, nascosto dietro un cappuccio e un passamontagna. Invece è successo il contrario: le immagini sono diventate virali e lui è finito in carcere. A Ostia, un cinquantenne romano che in pochi giorni aveva seminato il panico tra bar e pizzerie è stato arrestato dalla Polizia di Stato. A incastrarlo non solo le telecamere, ma anche le visualizzazioni online, in un’indagine che è corsa sul web.
Due colpi in cinque giorni, sempre con l’accetta
l copione era sempre lo stesso. Cappuccio della felpa alzato in testa per non farsi riconoscere, passamontagna, un’accetta ben visibile in mano e poche parole. Così l’uomo aveva messo a segno due rapine in cinque giorni sul litorale romano. Prima una pizzeria a Ostia Antica, poi, a metà dicembre, un bar al capolinea del trenino Roma–Ostia, un punto di passaggio continuo, scelto non a caso. Entrava, minacciava chi era alla cassa e si faceva consegnare l’incasso giornaliero. Tutto si svolgeva rapidamente, per cercare di ridurre i rischi e, pensava lui, per non lasciare tracce.
A ricostruire passo dopo passo la sua strategia sono stati gli agenti del X Distretto Lido, che hanno messo insieme mappe, orari e modalità dei colpi. Ma la svolta è arrivata dai sistemi di videosorveglianza dei locali rapinati. I frame audio e video, estrapolati dopo l’ultimo colpo, hanno iniziato a circolare online. Ed è lì che qualcosa è andato storto. Il forte accento romano, i pantaloni mimetici, la felpa con il logo di una società sportiva: un abbigliamento fin troppo riconoscibile. Abbastanza da far scattare la memoria di un conoscente, che lo ha identificato e si è rivolto alla Polizia.
L’arresto in casa, con la stessa “divisa” delle rapine
Le indagini, coordinate dalla Procura di Roma – Dipartimento criminalità diffusa e grave, hanno portato rapidamente all’identificazione del presunto rapinatore, già noto alle forze dell’ordine per precedenti legati agli stupefacenti. Gli agenti lo hanno rintracciato nella sua abitazione. Quando hanno bussato alla porta, indossava ancora la stessa “tenuta da lavoro” utilizzata durante le rapine. Ora il cinquantenne romano si trova in carcere, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Per lui l’accusa è di rapina aggravata. A Ostia, questa volta, non è stata una telecamera nascosta a incastrarlo. Ma la platea infinita della rete, che non dimentica e, soprattutto, guarda.