Ostia, ruspe in azione all’ex stabilimento Anema e Core, Zevi: “Si chiude una stagione”

Abbattimento stabilimenti

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Ruspe in azione, cabine a terra: è l’epilogo di uno degli stabilimenti balneari più iconici di Ostia: l’Anema e Core.
Questa mattina, su delega del Comune di Roma, sono iniziate le opere di demolizione di ciò che restava del complesso: cabinebarristorante e la storica veranda affacciata sul mare.

Una struttura amata da molti ma ritenuta, secondo gli uffici capitolini, totalmente abusiva. Al suo posto sorgerà unaspiaggia libera attrezzata, con accesso gratuito e servizi pubblici essenziali. Il progetto punta a restituire alla collettività un tratto di costa da anni sottratto alla libera fruizione.

Fine di un’epoca, addio all’Aneme e Core di ostia

Lo stabilimentoAneme e Coreha rappresentato per decenni un punto di riferimento per la movida estiva di Ostia. Nato come piccolo cantiere nautico negli anni Ottanta, si era trasformato negli anni Novanta in unostabilimento completo di ristorante, bar e decine di cabine in legno. Il declino è iniziato nel 2016, con il sequestro legato all’inchiesta su Mafia Capitalee il successivo fallimento della società di M. B., ex patron del porto turistico di Ostia.

Concessione scaduta e abuso diffuso, a Ostia

Alla fine del 2024 è scaduta la concessione demaniale. Il bene è stato restituito al Comune dal commercialista D. P., amministratore giudiziario della struttura. Il dipartimento Patrimonio ha valutato la possibilità di mettere a bando lo stabilimento, ma la presenza estesa di abusi edilizi ha reso impossibile ogni regolarizzazione. Secondo il Comune, l’intera struttura era priva dei necessari titoli autorizzativi, rendendo inevitabile l’abbattimento.

Da lido privato a spiaggia pubblica di Ostia

La demolizione rappresenta un passo concreto verso una gestione più trasparente e accessibile del litorale romano. L’obiettivo del Campidoglio è trasformare l’area in una spiaggia libera attrezzata, la decima a Ostia, dotata di servizi come pulizia, bagnini e punti ristoro. I tempi per la riapertura non sono ancora certi, ma l’amministrazione punta a completare l’intervento entro la fine della stagione balneare, per permettere ai cittadini di usufruire del nuovo spazio già nei prossimi mesi.

Un’operazione senza tensioni

Nel corso delle operazioni di sgombero e demolizione, è stata rinvenuta una persona che aveva trovato rifugio in una delle vecchie cabine. La presenza degli agenti della polizia locale del Gruppo X Mare ha garantito un intervento ordinato, senza momenti di tensione. Nei mesi precedenti, l’area era stata oggetto di atti vandalici e occupazioni abusive, a conferma del degrado in cui versava la struttura.

Il futuro come spiaggia libera

La vicenda dell’Aneme e Core si inserisce in un quadro più ampio di recupero e riqualificazione delle coste romane, segnato da anni di concessioni opache e abusi diffusi. L’abbattimento dello stabilimento è un segnale chiaro: il Comune intende riportare ordine e legalità sul litorale, riconsegnando alla collettività spazi che per troppo tempo sono stati gestiti al di fuori delle regole. Una scelta simbolica e concreta che chiude un capitolo della storia di Ostia e ne apre un altro, fatto di accessibilità, legalità e fruizione pubblica del bene comune.

L’assessore

“Con la demolizione di ‘Aneme e core’ proseguiamo con fermezza sulla linea della legalità: tolleranza zero per gli abusi edilizi sul litorale romano.
Vogliamo restituire Ostia ai cittadini e ai turisti, moltiplicando le spiagge libere attrezzate, che rappresentano il modello di equilibrio tra accessibilità, qualità e rispetto delle regole. Siamo ormai in dirittura d’arrivo con il Piano di Utilizzazione degli Arenili, che ci permetterà di abbattere il lungomuro, eliminare sempre più cemento e di valorizzare così il nostro mare. Dopo anni di proroghe e abusi sistemici, si chiude una stagione nonostante le lettere e ricorsi che riceviamo da parte di chi si ostina a non rimuovere gli abusi e a rallentare il percorso sommergendoci di carte. Ma i risultati che stiamo producendo, forse ancora poco visibili, lo saranno sempre di più con il tempo”, ha spiegato l’assessore al Patrimonio di Roma Capitale, Andrea Tobia Zevi.