Ostia, spiagge e concessioni: LabUr denuncia “imbarazzanti errori” sul caso Nauticlub Castelfusano

Nuovo capitolo nella complessa vicenda delle concessioni demaniali marittime sul litorale romano. Nel giro di poche settimane, il laboratorio di urbanistica LabUr ha costretto per due volte il Comune di Roma a rivedere le recenti aggiudicazioni relative ai bandi per le spiagge di Ostia, sollevando dubbi pesanti sulla regolarità delle procedure. Secondo LabUr, infatti, la tanto sbandierata “legalità” rivendicata dal sindaco Roberto Gualtieri sarebbe stata compromessa da “imbarazzanti errori” della commissione giudicatrice, tali da far ipotizzare persino una turbativa d’asta.
Il caso Nauticlub Castelfusano
Uno degli episodi più controversi riguarda il Nauticlub Castelfusano (Lungomare Amerigo Vespucci 50), struttura storica del litorale ostiense, finita anche al centro di un’inchiesta giornalistica di Report su Rai3. Qui, dopo oltre quarant’anni di attività, il Consiglio Direttivo non ha motivato ai soci la mancata partecipazione al bando pubblico, aprendo la strada a una nuova aggiudicazione contestata. Un socio ha segnalato la vicenda all’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione), denunciando una violazione del principio di effettiva concorrenza.

Il lotto relativo, l’A25, è stato assegnato ad una società, ma per LabUr emergono profili molto simili a quelli che avevano portato all’esclusione di altre imprese (lotto A16) proprio per sospetta riconducibilità a un unico centro decisionale.
I legami societari e le anomalie nei bandi
Secondo la ricostruzione di LabUr, questa società assegnataria presenterebbe “forti legami societari e familiari” ad altre. Ma non solo, sempre secondo Labur, l’oggetto sociale della riprende in modo quasi fotocopiato quello di altre società escluse, comprese espressioni erronee (“privare” invece di “private”), elemento che fa pensare a una redazione frettolosa e di mera facciata.
L’esclusione “a intermittenza”
Proprio questo punto rappresenta, secondo LabUr, la contraddizione più grave. Se da una parte il Comune ha escluso alcune società per sospetto “centro decisionale unico” (come nel lotto A16), dall’altra non ha applicato lo stesso criterio alla società, che però condividerebbe “identici elementi con le società già escluse”.
Una discrezionalità che, sempre secondo il laboratorio di urbanistica, mina la trasparenza delle procedure e apre dubbi sulla corretta applicazione del Codice degli Appalti (art. 95, lett. d, D.lgs. 36/2023).
Le conseguenze sul futuro delle spiagge di Ostia
La vicenda si inserisce in un contesto già delicato per le spiagge di Ostia, al centro di una lunga battaglia tra legalità, concessioni scadute e nuove gare pubbliche. Il caso del Nauticlub Castelfusano non rappresenta solo un episodio circoscritto, ma rischia di diventare un precedente pericoloso sull’intero sistema delle concessioni balneari romane. Intanto LabUr ha annunciato che continuerà a documentare le presunte anomalie e a chiedere l’annullamento in autotutela del bando da parte del Comune di Roma, invitando anche le autorità competenti a individuare eventuali responsabilità.