Ostia, spiagge senza bagnini ad inizio stagione: la denuncia di Anab

Ostia, una porzione di litorale di Roma, foto Google Maps

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Ostia, spiagge senza bagnini ad inizio stagione: la denuncia di Anab. Il mare di Roma ha già iniziato ad accogliere migliaia di bagnanti, complice l’arrivo delle prime giornate calde e l’imminente ponte del 2 giugno. Tuttavia, su gran parte delle spiagge libere del litorale romano, i bagnanti si trovano a fronteggiare le onde senza alcun presidio di salvataggio.

A denunciarlo è l’ANAB – Associazione Nazionale Assistenti Bagnanti, sezione Lazio, che ha lanciato un allarme chiaro e diretto: mancano i bagnini su quasi tutte le spiagge libere di Ostia e Castelporziano.

Ostia e Castel Porziano, spiagge senza tutele

Non si tratta di un dettaglio organizzativo, ma di una vera e propria falla nei servizi essenziali che dovrebbero garantire la sicurezza pubblica. Solo tre tratti di litorale risultano attualmente coperti da un servizio di salvataggio, peraltro situati in zone meno frequentate e periferiche.

Le aree maggiormente affollate, tra cui l’ampia spiaggia di Castelporziano, restano prive di qualunque assistenza.

Spiagge libere abbandonate a Ostia e Castel Porziano

La situazione è tanto più grave perché non si tratta di un episodio isolato. Ogni anno la stagione balneare si apre tra ritardi e incertezze, con le istituzioni che sembrano ignorare il ruolo fondamentale del servizio di salvataggio, relegandolo a un intervento opzionale anziché prioritario.

Ma le spiagge libere non sono un territorio senza regole: sono spazi pubblici, utilizzati da una platea ampia e diversificata di cittadini – bambini, anziani, disabili, famiglie intere – che meritano protezione.

Il paradosso è evidente: mentre il flusso di visitatori cresce, la presenza di presidi di sicurezza diminuisce. L’ANAB sottolinea come il rischio di incidenti, anche mortali, sia concreto e già documentato negli anni passati, quando proprio l’assenza di personale addetto al salvataggio ha contribuito a tragedie che forse si sarebbero potute evitare.

Un servizio essenziale, non opzionale

Il servizio di assistenza e salvataggio balneare non è un lusso, ma un diritto dei cittadini e un dovere della pubblica amministrazione. Eppure, si continua a trattarlo come un costo da contenere, non come un investimento sulla sicurezza collettiva. Il richiamo dell’ANAB è chiaro: non si può aspettare che accada l’irreparabile per agire.

La stagione balneare è iniziata, i cittadini sono già in spiaggia. L’assenza di bagnini rappresenta una falla evidente nella gestione del territorio e un rischio inaccettabile per l’incolumità pubblica. L’appello dell’Associazione agli enti competenti è di attivarsi subito, prima che una mancata decisione si trasformi in tragedia.

Una questione di responsabilità pubblica

Dietro la denuncia di ANAB c’è una riflessione più ampia sul ruolo delle istituzioni. Non garantire la presenza dei bagnini equivale a ignorare un obbligo di protezione sociale. Le spiagge libere non possono essere lasciate a sé stesse, affidate alla fortuna o alla buona volontà di privati o volontari. Occorre un impegno strutturale, duraturo, basato su una visione di sicurezza integrata e continuativa.

Il presidio dei bagnini rappresenta il primo livello di intervento in caso di emergenza. Dove mancano, il rischio diventa strutturale. Le istituzioni devono garantire che l’accesso libero al mare sia anche un accesso sicuro.

Serve un cambio di rotta immediato

Ostia e il suo litorale meritano una gestione responsabile. Non si può inaugurare una stagione balneare ignorando le condizioni minime di sicurezza, lasciando cittadini e turisti in balia del caso. L’ANAB chiede un’azione urgente, un intervento risolutivo che consenta di attivare immediatamente i servizi di assistenza e salvataggio su tutte le spiagge libere.

La sicurezza in mare non può aspettare. E non deve essere oggetto di compromessi burocratici. Ogni ritardo, in questo contesto, può costare vite umane.