Pace a Gaza, firmato l’accordo annunciato da Trump. E in Italia Giorgia Meloni diventa “complice della pace”

Hamas e Israele, c’è l’accordo per la pace. La firma è arrivata poco fa. L’annuncio, invece, era arrivato nella notte da Donald Trump. Un’intesa storica che prevede il ritiro dell’Idf da gran parte della Striscia di Gaza, eccezion fatta per Rafah, e la liberazione degli ostaggi ancora in vita entro 72 ore.
Questa mattina c’erano ancora ombre sulla “pace americana” da parte il ministro Bezalel Smotrich, leader del partito Sionismo Religioso, che ha dichiarato apertamente la propria contrarietà: “Il mio partito non sosterrà un accordo che lasci Hamas in vita”. Nel frattempo, i negoziati sul disarmo del movimento islamista restano sospesi: secondo ABC News, le trattative dovranno proseguire anche dopo la firma ufficiale.

Cosa prevede l’accordo sul cessate il fuoco
Il cessate il fuoco entrerà in vigore solo dopo la ratifica da parte del governo israeliano. Nelle prime 24 ore dall’approvazione, l’esercito completerà la prima fase del ritiro parziale, mentre Netanyahu riunirà il gabinetto di sicurezza e il governo nel pomeriggio di oggi per dare il via libera definitivo.
I prigionieri potrebbero essere liberati già nel weekend, o al più tardi entro lunedì. Fonti di Al-Araby riferiscono che i colloqui sulla seconda fase del piano cominceranno subito dopo il rilascio degli ostaggi. Intanto, l’Egitto avrebbe assicurato a Washington che non permetterà a Israele di mantenere una presenza militare permanente lungo il confine di Gaza. Israele, tuttavia, insiste per restare nel Corridoio di Filadelfia, definito “un punto chiave contro il contrabbando di armi”.
Hamas: “Fine della guerra, ritiro e aiuti umanitari”
In un comunicato diffuso da Hamas dopo l’annuncio ufficiale, il movimento parla di “negoziati seri e responsabili” condotti a Sharm el-Sheikh, che hanno portato a un accordo “per porre fine alla guerra di sterminio contro il popolo palestinese e ottenere il ritiro totale dell’occupazione”. Il testo ringrazia gli sforzi di Qatar, Egitto e Turchia, ma soprattutto “l’impegno personale del presidente Donald Trump per fermare la guerra e garantire il ritiro dell’esercito israeliano”. Hamas invita poi “i Paesi garanti e tutte le parti arabe e internazionali a obbligare Israele a rispettare gli impegni presi”, e si rivolge al proprio popolo con toni trionfali: “Le vostre sofferenze non saranno state vane. Continueremo a lottare fino alla piena libertà e autodeterminazione”.
L’Onu esulta, ma avverte: “La posta in gioco non è mai stata così alta”
Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, accoglie con favore l’accordo, definendolo “una svolta disperatamente necessaria”, ma richiama tutte le parti al rispetto dei termini: “Gli ostaggi devono essere liberati, i combattimenti cessare una volta per tutte. Serve un cessate il fuoco permanente e l’ingresso immediato di aiuti umanitari a Gaza”. “Le sofferenze devono finire – conclude Guterres – e da qui deve nascere un percorso politico credibile verso una soluzione a due Stati”.
Giorgia Meloni e il “merito” italiano: la polemica in Parlamento
In Italia, l’annuncio della pace ha acceso un nuovo scontro politico. In Aula, il capogruppo di Fratelli d’Italia, Galeazzo Bignami, ha rivendicato con orgoglio il ruolo del governo: “Ringraziamo Donald Trump per il suo piano. L’Italia, sotto la guida di Giorgia Meloni, ha sostenuto con coerenza il percorso di pace, contribuendo con aiuti concreti alla popolazione civile di Gaza. Questo accordo è anche un po’ nostro”.
Una frase che ha scatenato l’ira delle opposizioni. Il pentastellato Riccardo Ricciardi ha replicato: “Fate sfigurare l’Italia se vi attribuite un merito in questo processo di pace. Il vostro contributo è nullo, se non per gli affari che continuate a fare con Israele”. Duro anche Davide Faraone di Italia Viva: “Vi siete intestati un processo che è frutto di una complessa mediazione internazionale”. Mentre la dem Chiara Braga ha invitato la maggioranza a “non strumentalizzare un momento che appartiene al lavoro e alla voce di molti, non solo al governo”.
Arianna Meloni su Instagram: “Complici, sì. Ma della pace”
Nel giorno dell’annuncio di Trump, sui social è arrivato anche il messaggio della sorella della premier, Arianna Meloni, responsabile della segreteria di Fratelli d’Italia. Su Instagram e su Facebook ha postato una foto della premier con una didascalia destinata a far discutere: “Giorgia Meloni, complice della pace in Palestina”. Poi ha spiegato: “L’accordo raggiunto in Egitto per l’applicazione della prima fase del piano Trump è una straordinaria notizia che apre la strada al cessate il fuoco a Gaza. Il governo Meloni ha sempre sostenuto questo piano. Complici, sì: della pace in Palestina”.
Un messaggio che ha diviso la politica ma che, a suo modo, sintetizza bene il clima del momento: per alcuni, l’Italia si limita ad applaudire da lontano. Per altri, nel suo piccolo, ha contribuito – anche solo simbolicamente – a scrivere una pagina di storia.