Occhio a paghetta e regali che adesso siamo tutti evasori

Evasori

Non possiamo non dirci evasori, con quella paghetta lo Stato si sente autorizzato a metterci le dita negli occhi.

Attenzione a ciò che combiniamo se nostro figlio ci dà una bella soddisfazione a scuola oppure se proprio si merita la ricompensa per una figurona di quelle che ci rendono orgogliosi. Peggio ancora se si tratta di nostro nipote, noi nonni siamo facili nel viziarli e allora sono dolori.

Ci trasformano tutti in evasori

Questa storia del contante ai minimi termini rischia di lacerare i rapporti in famiglia. Qualunque regalo di un minimo valore andrà tracciato perché quelli che non sono capaci di bloccare gli approfittatori fiscali si sfogano con chi spende da mille euro in su. Niente contanti, per carità, sennò l’agenzia delle entrate chiude per fallimento.

Lo Stato vessatore si ripresenta davanti a noi da ieri mattina, con l’entrata in vigore dell’ultimo regalo di Giuseppe Conte che ci ha trasformato in evasori al solo pensiero di pagare in banconote un dono per i nostri cari.

La norma è stata escogitata nella delega fiscale del governo giallorosso come delega alla legge di bilancio per il 2000 con modalità precise. L’uso del contante limitato a duemila euro a partire dal 1° luglio 2020, per poi passare a 1000 euro dal 1° gennaio 2022.

L’ultimo regalo del Conte 2

Papà e mamma, nonni e zii, o semplici amici e peggio ancora fidanzati, non possono più disporre – in uno Stato che mantiene i poveri a 780 euro al mese o poco meno – di più di mille per acquistare quel che diamine vogliono con i loro soldi. Se la cavano meglio i campioni delle multinazionali ai quali le sanguisughe che ci torchiano manco si avvicinano. È il comune mortale a dover fare attenzione se si azzarda a pagare con banconote sue, che non ha certo rubato.

La pazzia del denaro elettronico ormai ha preso il sopravvento senza alcun ritegno: se questa è la lotta all’evasione stiamo freschi. Fra poco toccherà davvero all’aria che respiriamo.