PalaCorviale, promesse, post e spot: “Assessore Alessandro Onorato, onora i tuoi impegni”
Dieci mesi di silenzio, qualche video social ben confezionato e tante parole spese in convegni patinati. Ma del PalaCorviale, quella che doveva essere l’opera simbolo della rigenerazione partecipata, non una parola, non un incontro, non una risposta. Eppure l’assessore Alessandro Onorato aveva promesso pubblicamente di “tradurlo in realtà”. Oggi, invece, sembra più impegnato a tradurre in slogan elettorali il suo nuovo “Progetto Civico Italia”.
PalaCorviale, la promessa dimenticata
I cittadini di Corviale, “guidati” dal coordinatore del PalaCorviale in Rete, Saverio Pino Galeota, attendono da mesi un confronto con l’assessore. E la loro non è una richiesta estemporanea, ma un appello che si ripete da mesi. “Assessore Alessandro Onorato, onora i tuoi impegni. Sono trascorsi dieci mesi dal 26 novembre 2024, data in cui Lei, Assessore, si impegnò pubblicamente a tradurre in realtà – dopo vent’anni di presidio sul territorio – il progetto del PalaCorviale“, scrive ora il coordinatore in una lettera aperta.
Ma questa non è l’unica: prima una lettera del 30 giugno, poi un sollecito il 9 luglio. Nessuna risposta. Un “muro di gomma” che stride con quell’idea tanto sbandierata di “Amministrazione Condivisa”, approvata all’unanimità dall’Assemblea Capitolina nel 2023. Un modello che doveva “riconoscere il ruolo attivo dei cittadini nella cura della città”. Ma che, nei fatti, sembra restare sulla carta. E mentre la copertura del PalaCorviale è ormai montata, segno che i lavori materiali procedono, dall’assessore non arriva nessun segnale.
“Ci chiediamo se vent’anni di presidio e partecipazione attiva debbano essere cestinati nel silenzio di chi, invece, avrebbe dovuto ascoltare”, scrive Galeota.
Un progetto da 9,7 milioni
Il PalaCorviale non è un sogno di quartiere. È un’opera pubblica da 9,7 milioni di euro di fondi PNRR, che impone trasparenza, partecipazione e rendicontazione. Ma nonostante l’impegno dichiarato e i soldi pubblici investiti, i cittadini che per anni hanno sostenuto il progetto sono rimasti esclusi da ogni aggiornamento.
“L’obiettivo è – o dovrebbe essere – quello di costruire una Roma più vivibile, partecipata e trasparente, in cui istituzioni e cittadini collaborano per il bene comune “In questi mesi si sono susseguite visite lampo e video promozionali diffusi sui canali stampa e social dell’Assessorato, ma sempre senza coinvolgimento diretto della comunità di riferimento”, scrive il coordinatore.
“Non vorremmo, paradossalmente, che tali materiali fossero soltanto spot elettorali già confezionati in vista per la Sua campagna elettorale piuttosto che strumenti di reale condivisione e informazione pubblica”, accusa poi Galeota.
Onorato e il Progetto Civico: ma il fare insieme è solo un hashtag?
Forse, però, Onorato aveva la mente altrove. Del resto, è lui stesso ad affermare, dopo il convegno che si è svolto il 20 ottobre a Roma, che ha passato “mesi d’incontri in giro per il paese” prima di dare “il via a Progetto Civico Italia”. “Vogliamo aggiornare la foto del campo largo. Arricchirla. Chiunque, sul sito Progettocivicoitalia.it, potrà aprire un comitato nella propria città. Non solo sindaci, consiglieri regionali e comunali, ma anche associazioni, movimenti, persone comuni, tutti quei cittadini che non si rassegnano”, ha aggiunto all’inizio dell’evento ‘È possibile cambiare davvero?’ al Parco dei Principi di Roma. Ma poi, quando i cittadini gli hanno chiesto di “cambiare davvero”, dopo 10 mesi stanno ancora aspettando i fatti. E sono rimasti alle parole. Che anche il “Progetto Civico Italia sia come Pala Corviale? Onorato dice: “È la rete che mancava”. Per il Pala Corviale i cittadini rispondono: “Noi stiamo ancora aspettando”.