Palazzi occupati, la situazione virus precipita. Perché non li rimpatriano? (video)
I palazzi occupati stanno diventando vere e proprie bombe a orologeria. Nelle periferie di Roma, soprattutto a sud est, i residenti sono preoccupatissimi. Torre Maura, la Romanina, Capannelle, Collatina, Casilina. La Regione Lazio trasferisce immigrati su immigrati, molti dei quali positivi al coronavirus. Che non ne vogliono sapere di stare in quarantena. Perché le regole valgono solo per gli italiani. Il Selam Palace (palazzo della pace) è occupato da anni, sembra che dentro ci siano centinaia di immigrati, forse 600. Non si riesce a sapere se dentro vi siano degli infettati, ufficialmente sono 18, ma già decine di persone sono state portate via. Per dove? Chi lo sa.
Palazzi occupati, era prevedibile il contagio
Era chiaro, dicono i medici, che era prevedibile che le occupazioni diventassero bombe a orologeria. Era logico, insomma, che la situazione precipitasse. Ma mentre le associazioni caritatevoli che vorrebbero sempre più immigrati in Italia, dicono che le istituzioni avrebbero dovuto pensarci prima, i cittadini italiani pensano solo che dovrebbero rimpatriarli subito tutti. Anzi, molti pensano che non li avrebbero neanche dovuti far entrare. Nell’inchiesta televisiva di Dritto e Rovescio, che pubblichiamo, dopo essere andato al Selam Palace il giornalista di sposta. E va a via Collatina, dove c’è un’altra occupazione. Davanti al palazzo, nota, c’è un via vai continuo di immigrati. Ma non c’è la quarantena?
Gli immigrati entrano ed escono come vogliono
Pure a via Collatina è un porto franco, non si riesce neanche a sapere quante persone ci siano dentro. Gli occupanti dell’edificio, che non è ancora presidiato, possono uscire liberamente. I residenti lo fanno notare, dicono che gli immigrati vanno in giro come vogliono, che andrebbero puniti e che le regole, ancora una volta, valgono solo per le persone perbene. Difficile dare loro torto. E a pochi passi da qui c’è il campo rom di via Salviati, dove vivono moltissime famiglie. Sono tutti senza mascherina e anche loro, a quanto pare, scorrazzano liberamente per il quartiere. Anche qui i residenti sono esaspertati e tutti dicono la stessa cosa: sono bombe a orologeria.