Panico a San Pietro: si arrampica sull’altare e distrugge candelabri storici (VIDEO)

C’è chi protesta per il clima, chi per la scuola, chi per i diritti umani, chi per l’aumento dei salari. E chi contro il Giubileo. È quello che, almeno apparentemente, ha fatto un giovane ragazzo che ieri, entrato nella Basilica di San Pietro, nella Città del Vaticano, invece di mettersi a pregare come gli altri pellegrini è salito su uno degli altari, dove erano posizionati dei grossi candelabri e li ha scaraventati a terra.
Sono stati attimi di tensione nella Basilica di San Pietro: l’uomo ha fatto irruzione, ha raggiunto l’altare della Confessione e, davanti agli occhi increduli di fedeli e turisti, ha abbattuto sei candelabri del 1865, danneggiandoli gravemente. Il valore? Circa 30mila euro. L’autore del gesto, un cittadino romeno, è stato immediatamente bloccato dalla gendarmeria vaticana, identificato e poi denunciato dalla polizia italiana. La scena, ripresa da alcuni presenti, ha fatto rapidamente il giro dei social, finendo anche su Welcome to Favelas. In serata, il portavoce vaticano Matteo Bruni ha dichiarato che l’uomo soffrirebbe di gravi disturbi psichici.

Vaticano più severo: multe salate per chi forza l’ingresso
L’episodio arriva in un momento in cui il Vaticano ha deciso di inasprire le sanzioni contro chi viola i suoi confini. Un decreto approvato il 19 dicembre, a ridosso del Giubileo, stabilisce che chiunque entri in Città del Vaticano con violenza, minaccia o inganno rischia una pena detentiva da uno a quattro anni e una multa tra 10mila e 25mila euro.
Il provvedimento è passato sotto traccia, ma si tratta di un chiaro segnale di tolleranza zero. E l’episodio di oggi potrebbe essere il primo banco di prova per l’applicazione delle nuove regole.
Allerta sicurezza in vista del Giubileo
L’inasprimento delle pene arriva dopo una serie di episodi che hanno evidenziato falle nella sicurezza. A maggio 2023, un uomo ha sfondato i controlli a Porta Sant’Anna, uno dei varchi d’accesso al Vaticano, e ha raggiunto l’interno dello Stato pontificio a bordo di un’auto, prima di essere fermato. Il decreto di dicembre sembra scritto proprio per evitare nuovi casi simili.
La preoccupazione cresce con l’avvicinarsi del Giubileo 2025, che porterà a Roma milioni di pellegrini da tutto il mondo. Il Vaticano si prepara a fronteggiare tentativi di intrusione, proteste e atti di vandalismo, come quello avvenuto ieri, che dimostrano quanto sia difficile garantire la sicurezza in uno dei luoghi più visitati al mondo.