Povero Berizzi, ormai (grazie a Repubblica) vede nemici ovunque

Paolo Berizzi ha le visioni ed è incapace di cogliere persino l’ironia che tenta di ridurre la portata grave delle sciocchezze che sparge su Repubblica.

Questo giornalista che ormai campa davvero con pane, odio e antifascismo – è quello che appare quotidianamente sul giornale per cui scrive – vede ovunque mostri neri e ogni volta è costretto a bofonchiare. Ieri non gli è andata giù una mia risposta ad un suo incredibile articolo, che ho letto su twitter.

Berizzi, da Repubblica l’odio quotidiano

Per passare la giornata, Berizzi se l’era presa con la città di Ascoli Piceno, dove governa Marco Fioravanti di Fratelli d’Italia. In occasione del Giorno del Ricordo, il sindaco e la giunta regalano agli studenti due libri, il fumetto Foiba Rossa, dedicato alla storia di Norma Cossetto, assassinata e infoibata dale truppe di Tito, e il volume Nino Benvenuti, che racconta l’esodo.

E siccome CasaPound applaude, a Berizzi non va giù e non si accontenta delle poche righe su Repubblica, le posta su twitter accompagnandole così: “I fascisti di CasaPound applaudono il sindaco Fdi di Ascoli che distribuisce nelle scuole” i libri succitati.

Se la prende pure con Nino Benvenuti

Definendo Nino Benvenuti come “il pugile istriano patriota che difendeva l’Msi”.

Livore per la giunta comunale di destra. Rabbia perché CasaPound apprezza anziché dire, chessò, uno schifo. E persino su una gloria nazionale come Benvenuti.

Mi è capitato di vedere questo capolavoro e l’ho commentato come meritava: “’Sto Covid trascura le malattie mentali. Ma conosco un amico che può fare al tuo caso”.

Invece di riderci su, Berizzi fa il serio e insiste riprendendo il mio commento: “I fascisti sono questa roba qua (quando finiscono nel dimenticatoio peggiorano)”.

Vero, Berizzi, e sapessi quante belle storie di un’Italia appassionata posso raccontare io al posto tuo, che non hai mai sperimentato che cosa voglia dire servire la Patria dai più alti livelli istituzionali. A te dedicheranno un monumento alla stizza, che non ti passa mai, perché non sei capace di altro che non di odio verso chi vuole restare se stesso. Per fortuna il dimenticatoio non sarà identico. Il tuo si chiamerà il nulla. Auguri per la carriera. Da buon cristiano pregherò per il tuo idolo, Tito. Che sta sicuramente all’inferno.