Papa Francesco rimprovera i fedeli apocalittici: «Dio non manda le guerre o le pandemie»


“Spesso ci viene da chiedersi ‘si tratta di un castigo di Dio’? E’ lui a mandare guerra o pandemia per punirci dei nostri peccati? E perché il Signore non interviene? Dobbiamo stare attenti, quando il male ci opprime rischiamo di perdere di lucidità e per trovare una risposta facile finiamo per incolpare Dio, e tante volte la cattiva abitudine delle bestemmie viene da qui”. Queste le parole di Papa Francesco nella recita dell’Angelus in piazza San Pietro, a Roma. “Da Dio non può mai venire il Male, non ci tratta secondo i nostri peccati ma attraverso la sua Misericordia – prosegue il Santo Padre – In questo tempo di Quaresima, accogliamolo con cuore aperto, rinunciamo a quel peccato che ci seduce, apriamoci alla logica del Vangelo. Perché dove regnano amore e fraternità il male non ha più potere”. E ancora: “Dio crede in noi, si fida in noi e ci accompagna con pazienza. Lui è vicino a noi, con misericordia e tenerezza”.

Papa Francesco sulla guerra in Ucraina: “Ripugnante e senza giustificazione”

“Non si arresta purtroppo la violenta aggressione contro l’Ucraina, un massacro insensato dove ogni giorno si ripetono scempi e atrocità. Non c’è giustificazione per questo. Supplico tutti gli attori della comunità internazionale perché si impegnino davvero per far cessare questa guerra ripugnante”. Queste le parole di Papa Francesco nella recita dell’Angelus in piazza San Pietro, a Roma. “Anche questa settimana missili e bombe si sono abbattuti su civili, anziani, bambini e madri incinte. Sono andato a trovare i bambini feriti a Roma, innocenti. Penso ai milioni di rifugiati che devono fuggire lasciando indietro tutto e provo un grande dolore per quanti non hanno nemmeno la possibilità di scappare. Tanti nonni ammalati e poveri, separati dai propri familiari, tanti bambini e persone fragili restano a morire sotto le bombe senza poter ricevere aiuto e sicurezza, nemmeno nei rifugi antiaerei”. Queste le parole di Papa Francesco nella recita dell’Angelus in piazza San Pietro, A Roma. “Tutto questo è disumano, anzi anche sacrilego perché va contro la sacralità della vita umana. Quella indifesa che va rispettata e protetta, non eliminata, che viene prima di qualsiasi strategia: è una crudeltà – prosegue il Santo Padre – Stiamo vicini a questo popolo martoriato, abbracciamolo con affetto, impegno concreto e preghiera. Non abituiamoci a guerra e violenza, non stanchiamoci di accogliere con generosità anche nei mesi che verranno. Pensiamo a queste donne che, col tempo senza lavoro e separate dai mariti, saranno cercate da avvoltoi della società: proteggiamole per favore”.