Papa ricoverato, non ci sono altre complicazioni: ma il quadro clinico resta complesso

Dopo la crisi di broncospasmo avvenuta ieri pomeriggio, che ha causato un episodio di vomito con inalazione e un repentino peggioramento del quadro respiratorio, per Papa Francesco non si sono verificate altre complicazioni. Secondo fonti vaticane, il Pontefice rimane sotto stretta osservazione e le sue condizioni, seppur stabili, restano complesse, tanto che i medici non hanno ancora sciolto la prognosi.
Questa mattina, il Papa ha trascorso una notte tranquilla e, come riportano le stesse fonti, ha bevuto un caffè e letto alcuni quotidiani. Per quanto riguarda l’episodio di broncospasmo, viene sottolineato che si è trattato di un problema ai bronchi e non allo stomaco, escludendo dunque un legame con problemi alimentari. Un nuovo bollettino medico è atteso per questa sera alle 19. Intanto, il Vaticano ha informato che il Pontefice ha nominato il nuovo vescovo di Ajmer, in India: padre John Carvalho. Inoltre, il rosario per la salute del Santo Padre, inizialmente previsto in piazza San Pietro, si terrà invece nella Basilica vaticana, probabilmente a causa del maltempo.

Le possibili complicanze della crisi respiratoria
L’episodio di broncospasmo ha riacceso le preoccupazioni per la salute del Pontefice, soprattutto per le possibili complicanze. Secondo Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit (Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali), l’inalazione del materiale gastrico nei polmoni ha reso necessario l’utilizzo della ventilazione meccanica non invasiva e la disostruzione delle vie bronchiali. Saranno necessarie almeno 48 ore per monitorare le eventuali conseguenze di questo evento, soprattutto per verificare se abbia avuto ripercussioni su organi vitali come cuore e reni.
Tra i rischi principali vi è quello di una polmonite ‘ab ingestis’, ovvero provocata dall’inalazione di sostanze irritanti o contenuto gastrico nei polmoni. Inoltre, la crisi respiratoria potrebbe compromettere il funzionamento cardiaco e renale, motivo per cui la prognosi rimane riservata. “Il Papa è un uomo di 88 anni con una bronchite asmatica cronica e un quadro clinico già delicato. Questo episodio conferma la sua fragilità”, ha aggiunto Andreoni.
Anche l’infettivologo Nicola Petrosillo, del Policlinico Campus Bio-Medico di Roma, sottolinea che il Pontefice necessiterà di un periodo di osservazione più lungo e di una maggiore intensità di somministrazione di ossigeno. Attualmente, Papa Francesco utilizza una mascherina che copre naso e bocca, permettendo una ventilazione più efficace fino agli alveoli polmonari.
L’episodio era prevedibile? Secondo Petrosillo, sì. “Il Papa aveva già avuto una crisi di broncospasmo una settimana fa, poi sembrava migliorare. Tuttavia, i suoi polmoni rimangono estremamente sensibili”, ha spiegato.
L’attesa ora è per le prossime ore, quando i medici potranno avere un quadro più chiaro della situazione e valutare i possibili sviluppi delle condizioni del Pontefice.