Parigi verso il no all’estradizione: chi sono i terroristi rossi che resteranno impuniti

“Domani la corte di Cassazione francese deciderà se concedere o meno l’estradizione per Pietrostefani e altri terroristi rossi condannati per fatti di sangue. Purtroppo non ci facciamo molte illusioni”. Lo afferma Alfredo Antoniozzi vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.
La denuncia di Antoniozzi (FdI): estradizione a rischio
“Il procuratore generale ha chiesto che venga respinta la richiesta di concessione dell’estradizione e se il supremo organo accoglierà potremo dire addio ad ogni speranza di giustizia per tante famiglie vittime del terrorismo. La dottrina Mitterrand fu un grave errore che ha consentito l’impunità a tanti assassini sulla base di un principio veramente inaccettabile”, aggiunge.

“Grazie a ciò Cesare Battisti ha potuto fare il turista per decenni e Pietrostefani non pagherà quasi certamente per l’uccisione del commissario Luigi Calabresi”, conclude Antoniozzi.
“Come lasciare i terroristi del Bataclan in vacanza in Italia…”
Anche il ministro della giustizia francese, Eric Dupond-Moretti si è sempre dichiarato a favore dell’estradizione degli ex terroristi italiani: “Avremmo accettato che uno degli autori del Bataclan (il riferimento è all’attentato terroristico di matrice islamica del 13 novembre 2015 che fece 90 morti nella sala di concerto, ndr) andasse a vivere 40 anni in Italia? Questi hanno le mani sporche di sangue. Non ho remore”.
Il 29 giugno 2022 la Chambre de l’Instruction della Corte d’Appello aveva emesso parere sfavorevole alla procedura di estradizione richiamandosi agli articoli 8 e 6 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo che fanno riferimento alle sentenze in contumacia e al rispetto della vita privata e famigliare. Il lungo iter giudiziario aveva preso avvio dopo la storica decisione del 22 aprile 2021 del governo di Parigi di trasmettere ai giudici francesi le domande di consegna dell’Italia.
Chi sono i terroristi rossi che resteranno (quasi certamente) impuniti
Le domande di estradizione riguardano l’ex di Lotta Continua Giorgio Pietrostefani, tra i fondatori dell’organizzazione, ottantenne e da tempo malato, condannato a 22 anni come uno dei mandanti dell’omicidio del commissario Luigi Calabresi; sei ex militanti delle Brigate rosse: Giovanni Alimonti (classe ’55) che deve ancora scontare 11 anni per banda armata e associazione terroristica, Roberta Cappelli (classe ’55) che ha una condanna all’ergastolo per associazione con finalità di terrorismo, concorso in rapina aggravata, concorso in omicidio aggravato, attentato all’incolumità, Marina Petrella (classe ’54), che deve scontare l’ergastolo per omicidio, Sergio Tornaghi (classe ’58), condannato all’ergastolo per l’omicidio di Renato Briano, direttore generale della Ercole Marelli, Maurizio Di Marzio (classe ’61), che deve scontare 5 anni per tentato sequestro dell’ex dirigente della Digos di Roma, Nicola Simone, Enzo Calvitti (classe ’55), che deve scontare 18 anni, 7 mesi e 25 giorni e 4 anni di libertà vigilata per i reati di associazione sovversiva, banda armata, associazione con finalità di terrorismo, ricettazione di armi.
Ventura, Bergamin, Manenti: chiesta l’estradizione
L’ex militante di Autonomia Operaia Raffaele Ventura (classe ’52), condannato a 20 anni per concorso morale nell’omicidio a Milano del vicebrigadiere Antonio Custra; l’ex militante dei Proletari armati per il comunismo (Pac) Luigi Bergamin (classe ’48), che deve scontare una condanna a 25 anni per associazione sovversiva, banda armata e concorso in omicidio; l’ex membro dei ‘Nuclei armati contropotere territoriale’ Narciso Manenti (classe ’57), che ha una condanna all’ergastolo per l’omicidio aggravato dell’appuntato dei carabinieri Giuseppe Gurrieri, assassinato a Bergamo il 13 marzo 1979.