Pasqua ai raggi X: dai rincari del cioccolato al pranzo, il salasso è servito

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Nell’ultimo anno si sono registrati nuovi massimi storici per il prezzo del cacao che è quasi quadruplicato, e anche le uova di Pasqua ne hanno risentito, segnando aumenti anche del 40 per cento. Una situazione che, paradossalmente, potrebbe portare a una valorizzazione dei prodotti di qualità: complice anche una maggior consapevolezza e conoscenza dei prodotti da parte dei consumatori.

La denuncia del martire chocolatier

A denunciarlo è Davide Comaschi, maitre chocolatier di Milano. Secondo i dati di Trading Economics elaborati da Ispi, a gennaio 2023 il prezzo internazionale del cacao si aggirava sui 2.500 dollari a tonnellata – lo stesso livello del 2010 – raggiungendo nel 2024 quota 9600 dollari a tonnellata, dopo aver superato persino la soglia dei 10 mila dollari alla tonnellata. Complici del nuovo caro prezzo record del cacao i pessimi raccolti in Ghana e Costa d’Avorio, le aree geografiche dove viene prodotto più del 60 per cento del raccolto di cacao al mondo. E il trend di crescita della domanda non si arresta. Continua infatti ad incrementare la domanda e calare l’offerta, confermando il 2024 il terzo anno di fila nel quale la domanda di cacao mondiale supera l’offerta.

Manca il cacao

A oggi, “mancano 800 tonnellate di cacao che proprio non ci sono per coprire il fabbisogno”, motivo per cui quest’anno “abbiamo scelto di assorbire i costi del cacao, per non caricarli sul consumatore finale, però non potrà essere sempre così. L’aumento del cacao è stato veramente molto alto; quindi, per forza bisognerà rivedere i prezzi”. Comaschi sottolinea il forte impatto del calo della produzione del cacao su tutto il settore. I Paesi che producono cacao “si trovano sulla fascia equatoriale. Quindi dal Perù, Brasile, Venezuela, Messico. Solamente l’Africa, in particolare la Costa d’Avorio, copre quasi il 70 per cento della produzione mondiale di cacao. E quest’anno la fioritura in Costa d’Avorio non è avvenuta” ha messo in evidenza Comaschi, definendo il calo di produzione “il problema principale del 2023”.

Rincari a raffica

Il prezzo “fa capire quanto lavoro c’è dietro qualcuno che sa fare il proprio mestiere e sviluppa degli aromi, una parte aromatica all’interno del cacao e del cioccolato che magari si assaggia. Vale anche per un buon vino, no?”. Tuttavia, oggi più che prima il consumatore è più attento e interessato al settore. È un mondo che “negli ultimi anni sicuramente è cambiato tantissimo, la gente è molto più consapevole che vuole qualcosa di diverso, c’è più cultura, quindi comincia a fare domande anche più specifiche su quello che è il mondo del cioccolato” ha proseguito Comaschi. Infatti, ha aggiunto “si comincia a parlare anche di diversi tipi di cacao, di svariati aromi. Un aspetto che magari 15-20 anni fa era impensabile per un consumatore finale. Questo è stato veramente un grande cambiamento della massa per il settore”.

Uova di Pasqua

La crescita delle quotazioni registrata nell’ultimo anno ha infatti determinato rincari generalizzati per le uova di Pasqua, “con i marchi più noti che hanno aumentano i listini al pubblico tra il +16 per cento e il +24 per cento rispetto allo scorso anno, con punte in alcune catene commerciali del +40 per cento”. Non è da sottovalutare che tre italiani su quattro “consumano abitualmente prodotti a base di cioccolato, con un consumo pro-capite di circa due chili e un giro d’affari che nel nostro Paese supera i due miliardi di euro annui” sottolinea il Codacons. Tuttavia, occorreranno dai 6 ai 12 mesi perché tali aumenti di prezzo si riflettano sul costo al dettaglio dei prodotti. Dunque, bisognerà aspettare il prossimo periodo per toccare con mano gli effetti delle dinamiche che stanno interessando il settore.

Dalla corallina alla Colomba

Volano i prezzi per la colazione classica di Pasqua: il rincaro della corallina, il classico salame pasquale che vede un rincaro medio del 19%. Discorso analogo per le colombe artigianali che segnano un +5%. Stabili i prezzi delle colombe commerciali.