Pasticciaccio dei mondiali di atletica: volano gli stracci tra Abodi e il presidente della Fidal

asi stadio olimpico

“Sul tema Mondiali di Atletica 2027, a chi mi chiede di replicare alle dichiarazioni odierne rispondo con educazione attraverso il comunicato che ho scritto ieri. D’altro canto, stiamo ancora lavorando per gli Europei di giugno, attraverso Sport e Salute, per garantire un evento di qualità e un risultato economico con limitate perdite. Se ci fosse stato un atteggiamento più rispettoso delle procedure, dei tempi e dei problemi che sta affrontando il Governo nell’interesse generale, forse avremmo avuto qualche possibilità in più per competere con Pechino che, peraltro, aveva un budget superiore a Roma del 40%”. Replica così il ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi dopo il ritiro della candidatura per ospitare a Roma i mondiali di atletica del 2027 e le relative polemiche che ne sono seguite.
“Avrei voluto anche io tornare allo Stadio Olimpico di Roma per i Mondiali, come feci nel 1987, ma con le pretese e i linguaggi inadeguati non si va da nessuna parte. Ho finito di predisporre una proposta di norma per regolamentare le candidature ai grandi eventi internazionali per i quali si chiedono risorse finanziarie al Governo. Questa esperienza deve servire per le prossime opportunità, perché vogliamo in Italia i grandi avvenimenti sportivi per tutto quello che possono dare, ma lo si discuta prima e secondo un protocollo che valga per tutti. Chi non ha bisogno di risorse pubbliche sarà libero di fare, nel rispetto delle leggi, quello che ritiene più opportuno”, ha concluso Abodi.

“La gestione da bar del tennis sulla candidatura per ospitare i Mondiali di atletica del 2027, da noi non c’è stata. Io dico solo che, con un po’ di chiarezza, avremmo evitato, di perdere un sacco di tempo, di figuracce e anche di soldi. Io tutto questo l’ho fatto quando ho capito che c’era uno spiraglio per entrare. E’ vero che ci vogliono degli anni per preparare una cosa così, però se c’è un’occasione, e la mia atletica sta rendendo così tanto, devo provare. Io l’ho fatto per questi ragazzi, per Mattia Furlani, per Larissa Iapichino, per Gimbo Tamberi che vorrebbe smettere finito quest’anno e che magari gli viene voglia di allungarsi fino a Roma. L’ho fatto per loro”. Sono le parole amareggiate del presidente della Fidal Stefano Mei, in un colloqui con l’Adnkronos, in merito al ritiro della candidatura per ospitare i Mondiali di atletica del 2027 a Roma.

“Sentire che abbiamo fatto le cose da bar del tennis mi fa girare. Non mi permetterei mai di fare una cosa contro il Governo, contro l’istituzione o cercare di spingere l’istituzione, ma è chiaro che devo portare avanti le ragioni del mio mondo che in tre anni ha prodotto quanto neanche ai tempi di Cova, Mennea e Simeoni. Quello che fa un po’ strano in tutto questo è che, ho un ministro dello sport e a lui devo fare il riferimento, e spero sempre che il mio ministro di riferimento mi dica tutto quello che deve essere fatto e soprattutto informi chi di dovere, perché se non ha il portafoglio, qualcuno dovrà sapere questa cosa”, ha aggiunto Mei.