Paura a Tor Sapienza, fuoco e fiamme al campo nomadi di via Longoni: evacuati 15 abitanti

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Un violento incendio è scoppiato nella serata di oggi, 7 gennaio, nell’insediamento abusivo di via Longoni, uno dei campi considerati “storici” di Roma. Il rogo, le cui cause sono ancora in fase di accertamento, ha coinvolto circa 15 abitanti, che sono riusciti a mettersi in salvo portando con sé pochi effetti personali. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco con due autobotti, sei pattuglie della polizia locale e personale della polizia di Stato. Fortunatamente non si registrano feriti, né la presenza di minori o altre persone in condizioni di fragilità da collocare.

L’incendio e l’intervento delle forze sul campo

L’intervento tempestivo ha evitato il peggio. Tuttavia, l’episodio registrato a Tor Sapienza evidenzia una questione che si ripresenta frequentemente, soprattutto in periferie come questa: le condizioni di precarietà degli insediamenti abusivi, aggravate da una gestione frammentaria e spesso emergenziale. Al centro dell’attenzione il tema della sicurezza urbana e delle condizioni dei campi nomadi nella Capitale.

Il grido d’allarme del SULPL

Sull’episodio, purtroppo frequente all’interno dei campi ma piuttosto raro nel periodo invernale, é intervenuto il commento del SULPL (Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale), che per voce del Segretario Romano Marco Milani, esorta Sindaco e Comando Generale a rivedere le politiche di Sicurezza Urbana. Milani, infatti, sottolinea come l’attenzione dell’amministrazione sembri focalizzata principalmente sul centro cittadino, in particolare in vista del Giubileo del 2025, a scapito delle periferie. La decisione di destinare forze già ridotte a mansioni fisse nelle zone centrali viene vista come una strategia “di facciata”, più che un reale intervento di prevenzione o gestione territoriale.

Il sindacato richiama l’attenzione sullo stato attuale della polizia locale: una pianta organica carente di 3mila unità e 1.300 agenti in meno rispetto al Giubileo del 2000. Questa situazione, definita “insostenibile”, riduce la capacità di intervento sia nella prevenzione che nella gestione delle emergenze, soprattutto in aree ad alta vulnerabilità come i campi nomadi e gli insediamenti abusivi.

Criticità e prospettive per la sicurezza urbana

L’episodio di via Longoni porta alla luce problemi sistemici che richiedono interventi strutturali e coordinati.

Prevenzione e monitoraggio degli insediamenti abusivi

Il degrado delle periferie romane, con la proliferazione di campi abusivi, necessita di un approccio più integrato. Questo include non solo il controllo e lo sgombero, ma anche politiche di inclusione sociale che offrano alternative sostenibili agli abitanti di tali insediamenti.

Rafforzamento della polizia locale

Il grido del SULPL evidenzia l’urgenza di investire in risorse umane e infrastrutture per la Polizia Locale, garantendo una presenza capillare e formata non solo per gestire emergenze, ma anche per lavorare in prevenzione.

Equilibrio tra centro e periferia

L’approccio attuale, che privilegia la “vetrina” del centro storico a scapito delle periferie, rischia di aggravare le disuguaglianze urbane. È fondamentale riequilibrare le risorse, evitando di trascurare aree che necessitano di maggiore supporto.

Campanello d’allarme per la Capitale

L’incendio di via Longoni è un ulteriore campanello d’allarme per la Capitale, in cui la gestione della sicurezza urbana non può più prescindere da una visione complessiva e inclusiva. In vista del Giubileo del 2025, l’amministrazione romana è chiamata a rivedere le proprie priorità, non solo per garantire la sicurezza dei cittadini, ma anche per affrontare le radici di fenomeni come l‘abusivismo e l’emarginazione sociale. Solo attraverso un equilibrio tra investimenti, pianificazione e interventi mirati sarà possibile garantire una città più sicura e coesa per tutti i suoi abitanti.