Per il Pd bolognese Salvini è come un talebano. E Letta tace

Semplicemente penoso, con quell’immagine di Matteo Salvini come un talebano. “Opera” realizzata e proposta su Facebook da un assessore del Pd di Bologna, Claudio Mazzanti, che evidentemente riesce a ridere anche della tragedia in Afghanistan.
Ovviamente da Enrico Letta neppure una parola di censura verso il suo amministratore. A parti rovesciate pretenderebbe l’espulsione dalla Lega. Non parla nemmeno il candidato sindaco rosso, Lepore, che evidentemente deve far fare un altro giro in giunta comunale a quel poveretto di assessore che non sa come passare il tempo.

Il Pd di Bologna vede Salvini come un talebano
Ma resta una vergogna il dileggio mentre scorre il sangue. È il nuovo corso di un Pd ormai sempre più estremista, che ha bisogno di demonizzare l’avversario persino di fronte all’orrore rappresentato dalla minaccia talebana. Un infortunio davvero grave, reso ancora peggiore dal silenzio del Nazareno.
Che la sottosegretaria leghista Lucia Borgonzoni fa benissimo a rimarcare con una nota in cui mette in evidenza l’atteggiamento ipocrita del Pd.
La giusta denuncia di Lucia Bergonzoni
“Il silenzio del Pd sull’ennesimo scivolone di Claudio Mazzanti e’ imbarazzante. Chi parla di accoglienza e diritti, puo’ fare ironia su un dramma come quello che sta vivendo l’Afghanistan? Matteo Lepore prenda le distanze:
non credo che chi si candidi a governare una citta’, possa tollerare comportamenti tanto gravi. Potrei dire che l’astio verso la Lega e Matteo Salvini ha generato, in questi anni, innumerevoli aggressioni contro i nostri militanti, mentre svolgevano attivita’ politica. Tuttavia voglio, vista la gravita’ dei fatti, concentrarmi solo sull’immagine condivisa su Facebook e sul fatto che vi sia un Assessore che forse non sa bene chi e cosa siano i talebani. E che la sinistra permetta di deridere madri che, per disperazione, sono disposte a lanciare i propri figli oltre il filo spinato dell’aeroporto per metterli in salvo proprio dai talebani”.
Chissà se a sinistra ci sentiranno. Ma che quelli che si professano ogni giorno maestri di democrazia decidano di tacere di fronte a questa vergogna – il Salvini talebano – è qualcosa che non si può lasciar passare.