Contro il Pd Conte mette in campo Di Battista a Primavalle

Conte Pd

Il Pd dovrà pentirsi per la fiducia a Giuseppe Conte. Il personaggio è subdolo, pensa solo ai fatti suoi, è riuscito persino a far dimenticare la norma ad hoc per il suocero, il papà della sua compagna Olivia.

Adesso che è stato “eletto” presidente dei Cinquestelle, Conte sarà senza freni. Mentre Enrico Letta – come Nicola Zingaretti – si illude di poterlo addomesticare, sarà proprio lui il principale problema a sinistra.

Con Di Battista il tiro mancino di Conte al Pd

Perché Conte guida un Movimento che perde pezzi e deve rilanciare ed inevitabilmente avrà il concorrente Pd nel mirino.

Già si parla di una candidatura di quelle pesanti. Conte è pronto ad offrire ad Alessandro DI Battista il collegio romano di Primavalle, dove si voterà per le elezioni suppletive assieme al primo turno delle comunali, il 3 ottobre.

Con alcune conseguenze immediate. Uno scossone al corpaccione dei Cinquestelle, che si rimetterebbe in moto con un leader di indubbio carisma e di grande popolarità.

L’aiutino decisivo alla Raggi contro Gualtieri

In più, sarebbe un segnale di forte sostegno a Virginia Raggi, che per accedere al ballottaggio di Roma contro Enrico Michetti deve racimolare qualche decimale per fregare il candidato del Pd Roberto Gualtieri. Uno scontro fratricida, dunque, che potrebbe avere conseguenze pesantissime nel futuro dell’alleanza.

Del resto, non avrebbe senso un ex premier che si prende un partito per metterlo agli ordini del Pd di Enrico Letta. La sconfinata presunzione di Conte lo porta a pretendere di avere la leadership dello schieramento anche se lui guida uno dei contenitori in competizione. Del resto, è la duplicazione dello schema che c’è dall’altra parte del campo. È il nuovo bipolarismo, bellezza, si potrebbe dire.

Sì, Letta dovrà proprio pentirsi delle congratulazioni che ha mandato a mezzo tweet al suo alleato-nemico. Quello gliela farà pagare la voglia di egemonia. Uno spettacolo tutto da gustare.