Pedullà, eroico protagonista della contumelia infantile

Pedullà

Eja eja Pedullà. Sugli schermi impazza Gaetano Pedullà, cantore del grillismo nella fase calante, che ogni giorno deve inventarsi un nemico per far sapere che esiste “La Notizia”, il giornale – così lo definisce – che dirige. E se ne è andato a Retequattro, dove lo hanno ospitato a Stasera Italia a strillare le consuete, infantili contumelie di cui si compiace essere protagonista, stavolta contro di me.

Gli rispondo da qui per almeno un paio di motivi, che riguardano entrambi Il Tempo, la testata di cui sono orgogliosamente vicedirettore. Il primo è che 7colli è più che sufficiente, sul piano delle visualizzazioni, per la replica che costui merita.

Pedullà senza vergogna

E il secondo è che dovrebbe vergognarsi – Pedullà – per quello che ha detto e che vi racconto, roba da querela, proprio perché Il Tempo lui lo ha diretto.

Nella trasmissione di Veronica Gentili – in cui io sarò ospite sabato sera nella prima parte – si parlava di sanità e Pedullà si è esibito nell’intemerata nei miei confronti come mi è stato segnalato da vari utenti social. In pratica è arrivato a sostenere – oltre alle continue balle su un debito farlocco neppure eccepito con le consuete indagini dalla Corte dei Conti – che avrei foraggiato la sanità privata a scapito di quella pubblica. Esibendo come “prova” il fatto che Il Tempo è di proprietà della famiglia Angelucci, che io avrei favorito all’epoca. (Quindi anche lui diede o fece dare qualche aiutino all’allora editore de Il Tempo, se si usa così, per diventare direttore?).

Li conti gli ospedali aperti…

Si informi, se ne è ancora capace, il dottor Pedullà – che all’epoca di me scriveva altro – su come andò la trattativa che portò il Regina Elena, l’istituto tumori di proprietà esattamente degli Angelucci, a diventare di proprietà pubblica…. E chi ha aperto il Sant’Andrea… e chi ha aperto pure il Policlinico Universitario di Tor Vergata… Tutto pubblico, altro che privato…

Pedullà è ignorante, nel senso che ignora. Quando tornerà dalle ferie, ne parlerò col mio avvocato, perché sta diventando intollerabile un modo di agire fasullo, subdolo, ipocrita. Perché le strutture aperte al pubblico stanno ancora là e neppure lui può ignorarle. E a Il Tempo ci sono andato per qualità professionali. Forse lui per altro.

Comunque, non bisogna disperare. Se serve, Pedullà è anche capace di “riabilitare”. Come fece con Gianni Alemanno di cui curò la prefazione al libro Verità Capitale. Chissà se lo sanno i suoi amici grillini