Per il Ponte tornano da mammà: gli eroici okkupanti de La Sapienza vanno a casa. La rivoluzione riprende mercoledì

È stata sospesa l’occupazione nella facoltà di Scienze Politiche alla Sapienza di Roma. I collettivi di sinistra hanno deciso di aggiornarsi al 4 novembre, dopo il ponte del 1 novembre. La protesta, con il blocco delle lezioni nelle aule dell’università romana, era scattata dopo che martedì scorso alcuni attivisti erano stati respinti dalla Polizia mentre tentavano di bloccare un convegno promosso da Azione Universitaria con ospiti Daniele Capezzone e Fabio Roscani, deputato di Fratelli d’Italia.
L’occupazione potrebbe riprendere mercoledì prossimo, secondo quanto si apprende dai collettivi. Ieri, nell’anniversario della Marcia su Roma, i collettivi hanno organizzato un “aperitivo antifascista” e hanno dato vita a un’assemblea “per decidere i prossimi passi per il futuro”. Non è chiaro quindi quali saranno le prossime mosse.

A ROMA OCCUPATA LA #SAPIENZA!
Ai politici che volevano prendere per i fondelli i giovani aprendo account su TikTok puntualmente abbandonati dopo le elezioni: eccoli i giovani, il futuro del nostro Paese, il protagonismo e la partecipazione di cui si sente un tremendo bisogno! pic.twitter.com/dLRaVbntPH
— Giuliano Granato (@Giul_Granato) October 27, 2022
Intanto nel pomeriggio di oggi e’ previsto un presidio antifascista in piazza Madonna di Loreto, all’angolo con piazza Venezia. “Nel centenario della marcia su Roma – si legge sulla locandina – celebriamo un secolo di resistenza antifascista”. Sono attese circa 200 persone. Sul posto le forze dell’ordine.
La Rettrice Antonella Polimeni: “Non mi dimetto, va garantito l’ordine pubblico”
Non ha “nessuna intenzione” di dimettersi Antonella Polimeni, Rettrice dell’università La Sapienza di Roma, finita nel mirino di collettivi studenteschi e associazioni giovanili di sinistra dopo quanto accaduto martedì scorso fuori dalla facoltà di Scienze Politiche. “Ho già detto che non ho avuto voce in capitolo nell’intervento della polizia, la decisione è stata presa dalla Questura”, spiega in una intervista a La Stampa. “All’interno della città universitaria esiste un presidio fisso della polizia, che adotta le azioni che ritiene consone, a tutela della nostra comunità. L’intervento delle forze dell’ordine, martedì scorso, è stato deciso dal dirigente del servizio predisposto dalla Questura, che lo ha ritenuto necessario per garantire l’ordine pubblico”, aggiunge Polimeni.
“Sulla base delle informazioni in mio possesso, risulta che ai manifestanti fosse stata offerta l’opportunità di far entrare un piccolo gruppo di persone per esporre il loro striscione ed eventualmente intervenire al convegno. Loro hanno declinato questa offerta e ribadito di voler entrare tutti. Come Rettrice, massimo rispetto le valutazioni fatte dalle autorità preposte alla sicurezza, che hanno agito per garantire la prosecuzione dell’incontro e per tutelare la sicurezza di chi ne prendeva parte”.
“A La Sapienza volevano fare irruzione tutti”
Poi ricorda che “si trattava di un convegno regolarmente autorizzato, a cui partecipavano docenti della Sapienza, parlamentari di centrodestra e giornalisti”. Ora, aggiunge, “mi aspetto la massima attenzione per gli spazi universitari e per i diritti della comunità che li abita, compreso quello di manifestare. A ciò doveva forse corrispondere un atteggiamento di maggiore cautela e mi dispiace di essere stata avvertita quando la situazione era già critica. Voglio esprimere il mio profondo dolore per l’accaduto e la mia vicinanza agli studenti che si sono trovati coinvolti, all’interno dell’Ateneo, in situazioni in cui lo scontro fisico ha sostituito il confronto verbale”. L’intera governance dell’Ateneo – conclude – “è impegnata a favorire la distensione del dibattito, affinché episodi come questo non si ripetano”.