Per il taccuino di 7colli, tra l’ingresso al Tempo e il 50mo della regione

7colli

Permettetemi di parlarvi per fatto personale, amici miei del sito 7colli. Per una giornata che per me sarà densa di emozioni. Questo spazio quotidiano – a cui collaboro con un po’ di amici in maniera assolutamente volontaria e tanta passione per Roma – ogni tanto lo devo dedicare anche a quel che desidero trasmettervi nei momenti topici.

Oggi entrerò al Tempo, a Largo Colonna, per andare a lavorare con Franco Bechis. Ed è un’esperienza che vivo con grandissima curiosità. Perché, in fondo, è un altro giornale che acquistavo sempre assieme al Secolo, quando in edicola ci si andava più spesso. Ora tornate tutti a farlo, oppure acquistatelo in forma digitale. Sarà un modo per incontrarci sempre più spesso.

7colli, ma acquistate Il Tempo in edicola o in digitale

7colli continuerà ad offrire spunti interessanti per i giornalisti e per i lettori. Proprio Il Tempo ne è stato tra i principali fruitori nei primi mesi di vita del sito, che è stato fonte di notizie in diverse occasioni. Ne siamo davvero contenti. Vi chiedo solo, da questo spazio che non vi costa nulla, di darci una mano a diffondere sempre più anche la testata che sarà decisiva pure per il futuro della città che si avvicina alle amministrative di primavera.

E poi, notizie, notizie, notizie. Senza faziosità, perché ci si perde in credibilità. Ma con l’autorevolezza e la capacità di discernere il bene dal male. E ce ne sono di esempi, se si hanno valori di riferimento.

E poi alla Pisana, per il cinquantesimo della Regione

La giornata di oggi si concluderà a via della Pisana, dove non vado ormai da quasi due anni, dopo aver finito il mio mandato senza più ricandidarmi. Sarà una serata importante, perché la regione Lazio compie cinquant’anni. Una ricorrenza che in questi giorni festeggiano anche altre regioni a statuto ordinario, nate nel 1970.

E’ cambiato il modo di vivere le istituzioni, che con tutte le loro differenze e capacità di governo, sono vicine al cittadino. Siamo nella stagione in cui il regionalismo è messo in discussione, ma non può essere determinato dal giudizio su chi governa questo o quel territorio. Se vanno via le regioni arrivano i burocrati delle direzioni generali dei ministeri a decidere che cosa si può o non si può fare. Personalmente, non mi entusiasma.

In questi cinquant’anni, il territorio ha potuto vedersi ricevere o togliere servizi, ma sempre con la possibilità di valutare ciò che fosse giusto e che cosa non lo fosse. Il cittadino alla fine è il sovrano che sceglie.

Quindi, auguri anche alla regione Lazio e a tutte le regioni. La mia presidenza festeggiò il trentennale in tempi meno cupi di quelli odierni. Oggi tutto va fatto in tono minore per la tragedia del Covid-19, ma è giusto celebrare un’istituzione importante.

Ancora oggi vige lo Statuto degli anni duemila, che varammo noi. Anche quella Carta fu una affermazione di diritti e di doveri sanciti nel nome della democrazia e del territorio. Non dimentichiamoli mai. E se fossi Zingaretti farei conoscere Statuto e Costituzione agli studenti delle scuole del Lazio. Magari, di nuovo, con uno stendardo tricolore.