Per non farsi rimpatriare tunisino aggredisce i carabinieri e fa il matto: espulsione rimandata

inflessibili clandestini in fuga

Arrestato ieri in Val di Non dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Cles, Trento, un tunisino 25enne risultato irregolare sul territorio nazionale, rientrato illegalmente in Italia dopo l’espulsione nel 2021 con accompagnamento in Tunisia effettuato a bordo di un aereo di linea. Il tutto in applicazione del testo unico sull’immigrazione. Questa mattina è stato condotto, dopo una notte in camera di sicurezza, dal Giudice del Tribunale, che ha convalidato l’arresto e fornito il nullaosta per l’espulsione. Avviate subito le procedure con la questura di Trento, in attesa di ricevere il nuovo provvedimento di espulsione, i militari lo hanno condotto al Comando Provinciale Carabinieri di Trento per gli accertamenti fotodattiloscopici ed al prelievo del Dna, come previsto dalla Legge italiana.

Per non farsi rimpatriare il tunisino aggredisce i carabinieri

Giunti, però, all’interno della caserma di via Barbacovi, informandolo, per sua garanzia e nel rispetto dei suoi diritti, che lo conducevano già in giornata, scortato dai Carabinieri, presso il Centro di permanenza per i rimpatri di Caltanissetta, in Sicilia, da cui poi espulso con un nuovo volo diretto in Tunisia, lo straniero diventava improvvisamente violento. Dapprima dando in escandescenza e sbattendo rabbiosamente la testa sul finestrino dell’autoradio e su un muro del piazzale, successivamente aggredendo i militari che volevano interrompere le sue azioni autolesioniste. I calci, i pugni, le gomitate e gli spintoni fortunatamente non hanno arrecato lesioni agli operanti, che lo hanno prontamente bloccato e nuovamente ammanettato.

Espulsione rimandata

Una violenza immotivata quella del tunisino, che ha rifiutato anche le cure in ospedale, comunque garantite dall’immediato arrivo di personale medico del 118 a bordo di un’ambulanza. Lo stato di agitazione psicofisica dello straniero è poi scemato quando ha saputo che il Pubblico Ministero della Procura di Trento, prontamente informato, aveva disposto di condurlo in carcere in quanto responsabile di resistenza a pubblico ufficiale. Il provvedimento di espulsione per il momento rimandato a dopo che si definirà la sua posizione in seguito al suo nuovo arresto. E se la cava ancora una volta…