Perché riaprire le scuole e tenere chiuse le attività commerciali? Governo confuso

scuole apertura

Incredibile contraddizione del governo. Riapre le scuole e tiene chiuse le attività commerciali. “Oggi migliaia di piccoli imprenditori sono scesi in piazza in tutto il Paese per chiedere la fine del lockdown. È necessario che il Governo ascolti la sacrosanta richiesta delle partite Iva per superare la difficile condizione che vive il Paese”. Lo sottolinea il presidente nazionale della Fapi (Federazione autonoma piccole imprese), Gino Sciotto. “Non si possono riaprire solo le scuole e tenere ancora chiuse le piccole attività commerciali, atteso anche che queste ultime non sono più in grado di reggere ulteriori settimane scandite dalla zona rossa”, afferma. “Urge un intervento del Governo che consenta, nel rispetto delle regole anti-contagio, una riapertura delle attività commerciali, di bar e ristoranti”, conclude Sciotto.

Meloni: le scuole mettono in movimento milioni di persone

E a proposito delle scuole, interviene il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. “Durante la conferenza stampa il premier Draghi ha finalmente ammesso che il problema dei contagi non sono tanto le scuole quanto i trasporti. Su cui incidono prevalentemente gli spostamenti dei ragazzi delle scuole superiori. È da circa un anno che ripetiamo che i ragazzi stanno pagando un prezzo altissimo a causa dell’incapacità dei governi di mettere in sicurezza il trasporto pubblico potenziandolo anche attraverso il coinvolgimento di privati. Ora che finalmente ci siamo arrivati tutti quanti non sarebbe il caso di passare ai fatti? Le nostre proposte sono da tempo a disposizione di tutti, Governo incluso”.

Perplesso il sindacato Gilda

Perplesso anche il sindacato Gilda. “La riapertura delle scuole è un tema che interessa 8 milioni di studenti, un paio di milioni tra personale docente e Ata e, considerando i genitori degli alunni, altri 16 milioni circa di cittadini. Nessun altro settore mette in movimento così tante persone quotidianamente. Ed è evidente, quindi, che il problema sicurezza sia particolarmente delicato per la comunità scolastica”. Lo ha affermato il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio, al convegno “Pandemia, sicurezza e diritti di cittadinanza”  promosso dalla Fgu- Gilda Unams della Lombardia.

Le scuole chiuse mettono in sicurezza il Paese

“Le classi deserte – ha sottolineato – provocano un grande dolore per tutti, perché la scuola è lezione in classe, è laboratorio, è presenza. Ma se la chiusura serve per mettere il Paese in sicurezza, lo accettiamo. Il ministro Bianchi ha affermato di voler riaprire le scuole dopo Pasqua, mi auguro che si creino le opportune condizioni per consentire il ritorno in classe in sicurezza. Per ridurre al minimo il rischio del contagio a scuola, che comunque sappiamo non potrà mai essere a livello zero, sono due gli elementi fondamentali su cui bisogna intervenire: gli spazi e il personale”.