Perché si regalano le mimose l’8 marzo? Tutto nacque in Russia…

mimose

Le mimose hanno sbaragliato tutti gli altri. Rose, gigli, garofani, violette, tutti. Le mimose sono diventate il fiore della donna, e si regalano l’8 marzo a tutte le donne. Ma perché proprio le mimose? La spiegazione è sia storica sia simbolica. L’8 marzo come festa della donna fu scelta quando le donne di San Pietroburgo, quel giorno del 1917, scesero per le strade chiedendo a gran voce la fine della guerra. E infatti la Russia di lì a poco uscì dal conflitto mondiale. Ma perché la mimosa? Perché, per decidere quale dovesse essere il fiore della donna, nel 1946 l’Unione donne italiane fece addirittura una riunione ufficiale per stabilirlo.

Mimosa resistente anche sembra gracile

Qualcuna, a quella riunione, propose la mimosa, altre anemoni, garofani, violette. Ma fu scelta la mimosa perché è una pianta resistente anche se dall’apparente gracilità. Poi perché si trova praticamente ovunque in Italia, e poi perché è un fiore estremamente economico. Ecco perché l’8 marzo vediamo vendere mimose a ogni angolo di strada. Per gli indiani americani la mimosa è un fiore che simboleggia forza e allo stesso tempo tempo femminilità, e forse è anche da questo che è nata quella che ormai è una tradizione consolidata in Italia.

Ma le donne non sono soddisfatte

Ma la vita delle donne moderne non è tutta mimose e fiori. Alla vigilia dell’8 marzo un’indagine ci rivela alcune cose. In affanno fin dal suono della sveglia, travolte dall’elenco delle cose da fare. In Italia il 70% della popolazione femminile fa fatica ad alzarsi al mattino: è affaticata e non si sente in equilibrio. Il 57% delle donne inoltre non riesce proprio a ritagliarsi del tempo per sé o per stare con le amiche. Anche per questo il 78% crede che l’8 marzo, la festa della donna, sia un giorno come un altro. Ma potendo scegliere, lo vorrebbe trascorrere in una spa con le amiche. E’ quanto emerge da un sondaggio condotto dall’Eurodap (Associazione europea per il disturbo da attacchi di panico) per l’Adnkronos Salute.