Personale scuola protesta a Montecitorio. In 1000 a casa

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Doveva essere la grande occasione della stabilizzazione del personale precario addetto alle pulizie delle scuole. Invece a Roma e nel Lazio resteranno a casa in 1000. Per 11.000 lavoratrici e lavoratori in tutta Italia il sogno di essere assunti come personale ATA a tempo indeterminato, ossia collaboratori scolastici, è diventato realtà. Questo grazie a un decreto del Ministero dell’Istruzione fortemente voluto dal Movimento 5 Stelle quando era al governo con la Lega. Un percorso partecipato che alla fine ha portato a una soluzione che sembrava buona. Buona per molti, ma non per tutti. Perché da questo percorso di stabilizzazione c’è qualcuno che è rimasto fuori. Si dirà che quando si stabilizza una linea va sempre tracciata, e che non si possono accontentare tutti. Ma chi governa ha il dovere di proporre criteri chiari e trasparenti. Altrimenti chi è escluso si arrabbia di brutto, scende in piazza e protesta. Specie se dopo anni di precariato viene salutato senza neppure una stretta di mano. E semplicemente espulso dal mondo del lavoro.

In 1000 a casa a Roma e nel Lazio. Divampa la protesta a Montecitorio 

Sono 4000 quelli rimasti fuori dalla ‘rivoluzione’ in tutta Italia, poco più di 1000 a Roma e nel Lazio. E divampa la protesta. Con una grande manifestazione a piazza di Montecitorio. Un vero e proprio esercito di invisibili espulsi senza ragione dal sistema produttivo. Che saranno costretti a chiedere l’elemosina del reddito di cittadinanza, mentre desideravano soltanto di poter lavorare. Come facevano da moltissimi anni, ma a tempo indeterminato. Così era stato loro promesso. E invece è arrivata l’amara sorpresa. Il decreto voluto da chi avrebbe dovuto sconfiggere la povertà parla chiaro. Senza dieci anni di anzianità di servizio, ovviamente da precario, la stabilizzazione non si può fare. E oltre al danno anche la beffa. Perché ora non è più possibile nemmeno ritornare a fare i precari. Semplicemente si viene messi alla porta. Disoccupati per aver lavorato tanto e non aver chiesto mai niente. In Italia e a Roma oggi avviene anche questo.

I sindacati sul piede di guerra

Sul piede di guerra i sindacati, che promettono battaglia contro una situazione che giudicano inaccettabile. E garantiscono che non andrà a casa nessuno. Giovedì ci sarà un nuovo tavolo convocato al Ministero del lavoro, e CGIL CiSL e UIL alzano i toni. Non è credibile che le istituzioni continuino a restare sorde al richiamo di migliaia di persone, e che 4000 lavoratori sul territorio nazionale di cui più di 1000 a Roma e nel Lazio siano licenziati dallo Stato. Continueremo a restare al loro fianco senza arretrare di un millimetro, proseguono i sindacati, perché nessuno deve restare indietro. Nessuno deve restare escluso. Nessuno deve restare senza diritti, tutele e lavoro. Non ci arrenderemo finché la voce dei lavoratori non verrà ascoltata.
Ecco un’altra vertenza sul tavolo del governo di cui nessuno sentiva il bisogno. E che con un po’ di lungimiranza in più ci si poteva risparmiare. Stabilizzando anche i 4000 che sono rimasti fuori. E assicurando un servizio migliore e pari dignità per tutti.

https://www.romatoday.it/politica/lavoratori-pulizie-scuole-protesta-roma.html

 

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