Pescherecci in porto per il caro gasolio: pescherie svuotate, romani senza pesce in tavola

Il Centro agroalimentare Roma, il primo mercato ittico d’Italia, esprime forte preoccupazione per lo sciopero dei pescherecci che si prolungherà per tutta questa settimana con conseguenze drammatiche non solo per i consumatori. “Ci sarà una carenza di prodotto locale che rappresenta una componente importante del prodotto commercializzato – commenta il direttore generale Fabio Massimo Pallottini – Le difficoltà che stanno vivendo le imprese della pesca con un improvviso raddoppio del costo del carburante, interessano tutta la filiera, in quanto il pesce viene trasportato in un sistema di catena del freddo comportando un alto assorbimento dei consumi energetici”.
Come diretta conseguenza della serrata, nei prossimi giorni il pesce fresco italiano dal pesce azzurro (alice, sardine, sgombri) al pesce bianco come merluzzo, triglie, scampi, sogliola, non si troveranno più sui mercati. Il Centro Agroalimentare Roma, sempre al fianco degli operatori, auspica “risposte rapide da parte del Governo attraverso un provvedimento che coinvolga non solo il settore ittico ma l’intera filiera agroalimentare affinché imprese con decenni di storia non siano costrette a cessare la propria attività”.

La Lega sullo sciopero dei pescherecci: “Dalla Ue e dal governo servono risposte”
“Siamo al fianco dei pescatori italiani, costretti alla drastica decisione di fermarsi a cause dei prezzi del carburante divenuti insostenibili. Il fermo forzoso è un segnale d’allarme che non può e non deve essere sottovalutato, la fotografia di una situazione che mette a dura prova il settore e la nostra economia, di cui la pesca è comparto fondamentale”. Così gli europarlamentari Lega della commissione Pesca Massimo Casanova, Rosanna Conte, Valentino Grant e Annalisa Tardino.
“Dal governo e dalla Ue servono risposte in tempi rapidi. La Lega è in prima linea a difesa del comparto, a Roma come a Bruxelles, con proposte e azioni che salvaguardino la detassazione fiscale e introducano sostegni concreti contro i rincari. Proprio in questi giorni in Parlamento è impegnata su un emendamento ad hoc al Decreto Energia che intervenga sul caro gasolio per settori chiave come pesca e agricoltura: serve che tutte le forze politiche comprendano l’urgenza del momento e convergano coralmente sulla nostra proposta. L’emergenza tocca la carne viva delle nostre imprese e delle famiglie italiane e sta diventando insostenibile: chiediamo interventi concreti, subito”, concludono i leghisti.