Piano casa, al via la discussione in Aula Giulio Cesare

Aula Giulio Cesare

Al via, oggi martedì 25 luglio, la discussione in Assemblea capitolina sul piano casa. Sono stati presentati, collegati alla delibera, 121 ordini del giorno – di Movimento 5 stelle, Fratelli d’Italia, Italia viva e Udc Forza Italia – e 192 emendamenti. Gli uffici ora dovranno valutare l’ammissibilità di ordini del giorno ed emendamenti.

Emendamenti record

La parte più corposa degli atti è stata presentata dal consigliere di Udc, Marco Di Stefano, che ha depositato 129 emendamenti. Per la maggioranza ci sono 21 emendamenti proposti dal presidente della commissione Politiche abitative, Yuri Trombetti del Pd, 6 della presidente della commissione Politiche sociali, Nella Converti del Pd e uno del capogruppo di Roma futura, Giovanni Caudo. Per le opposizioni 9 emendamenti sono stati presentati dalla capogruppo del M5s, Linda Meleo, 20 dal capogruppo di Italia viva, Valerio Casini, 2 dal consigliere della lista civica Calenda Sario Nanni e 4 dal presidente della commissione Trasparenza, Federico Rocca di Fratelli d’Italia. L’inizio della discussione in Aula Giulio Cesare è previsto in mattinata.

L’assessore: 4 punti per il nostro progetto

Sono quattro le linee di intervento del piano casa del Comune di Roma: l’ampliamento del numero di alloggi popolari, i progetti di recupero e autorecupero del patrimonio esistente, la riforma del welfare abitativo, l’individuazione di nuovi strumenti come l’Osservatorio sulla condizione abitativa e Roma e l’Agenzia sociale dell’abitare per rispondere ai nuovi bisogni. Lo ha spiegato l’assessore al Patrimonio e alle Politiche abitative di Roma, Tobia Zevi, intervenendo in Assemblea capitolina in occasione dell’avvio della discussione sul piano casa. “Il piano si articola in quattro linee direttrici – ha detto Zevi -. La prima riguarda l’ampliamento del patrimonio a disposizione per le politiche abitative con l’acquisto di nuovi alloggi, il rilancio del social housing e l’individuazione di soluzioni per l’emergenza. La seconda è inerente ai progetti di recupero e autorecupero del patrimonio esistente: tra i principi ispiratori del piano c’è l’idea che la realizzazione delle politiche abitative possa passare anche la rigenerazione di immobili che si trovano nel territorio della nostra città. La terza linea di intervento è la riforma del welfare abitativo, ad esempio un assegno universale che sia in grado di sostenere quanti rischiano di perdere la casa aiutandoli a uscire dalla difficoltà in cui si trovan. La quarta linea d’azione infine riguarda l’individuazione di nuovi strumenti come l’Osservatorio sulla condizione abitativa e Roma e l’Agenzia sociale dell’abitare per rispondere ai nuovi bisogni, per supportare l’incontro tra domanda e offerta di case e per far svolgere al soggetto pubblico anche un importante ruolo di intervento sul mercato con modalità moderne ed efficienti”.

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