Piano Urbanistico a Marino, Fratelli d’Italia si smarca da Cecchi: “Il PUGC non è il nostro, zero visione, zero benefici”

Nel centrodestra marinese si apre una crepa profonda, e non è solo politica: è una questione di identità. Il Piano Urbanistico Generale Comunale (PUGC), che dovrebbe disegnare il futuro di Marino, oggi spacca partiti, coalizioni e persino coscienze. Perché quel progetto, atteso in Consiglio comunale il 30 luglio, non convince nemmeno chi dovrebbe difenderlo a spada tratta. E mentre il sindaco Cecchi prova a tenere il timone dritto, Fratelli d’Italia prende pubblicamente le distanze. Il motivo? Un piano “inutile, dannoso e senza anima”. Una frattura che arriva direttamente dal cuore della maggioranza. E il terremoto, stavolta, non parte dall’opposizione.
Fratelli d’Italia si sfila: “Quel piano non ci rappresenta”
Con parole durissime, attraverso una nota Fratelli d’Italia ha chiarito la propria posizione:
“Il PUGC che l’amministrazione porterà in Consiglio non ci rappresenta. Non lo abbiamo scritto, non ne condividiamo né il metodo né i contenuti. Non è il nostro piano”.

Il comunicato è un fiume in piena: “In teoria, un Piano Urbanistico di Marino dovrebbe immaginare lo sviluppo del territorio, rispondendo a bisogni concreti come scuole, servizi, aree verdi, viabilità. In pratica, quello proposto mantiene le criticità del piano a 5 Stelle del 2021. Non c’è visione, manca coraggio e non si parla minimamente né di edilizia scolastica, né di viabilità, né di un polo produttivo. È un documento sterile, senza valore reale per la città”. E ancora: “Non siamo stati coinvolti, non abbiamo potuto proporre nulla, e non possiamo essere complici di uno strumento che riteniamo dannoso per Marino”.
Il centrodestra implode: mozioni, veti e numeri ballerini
Se a far rumore è il no di Fratelli d’Italia, il vero scossone arriva da dentro la stessa maggioranza. I consiglieri Esposto e Martella (Lega), Crisanti e Raparelli (Forza Italia) hanno firmato mozioni che chiedono il rinvio del PUGC. Una presa di posizione che mette nero su bianco le perplessità che in paese si sussurrano da settimane.
I motivi li spiegano loro stessi. “Mancano approfondimenti, la Vas è assente, il Dpi del 2020 viene disatteso, i parchi ricadono su terreni privati e le cubature spuntano dal nulla”. Un quadro che genera confusione e rabbia. Il risultato è un clima incandescente: “Se Fratelli d’Italia dovesse votare no anche all’assestamento di bilancio, si profilerebbe un fronte di centrodestra compatto contro il piano del sindaco Cecchi”, spiegano fonti vicine al Consiglio.
Tensioni e accuse: il PUGC divide la città
La vera spaccatura resta il PUGC: divide la coalizione, divide i partiti, divide la città. Non è un semplice piano urbanistico, è un banco di prova politico che sta facendo emergere tutte le fragilità della giunta. E la domanda ora è: Cecchi ha ancora i numeri per reggere l’urto? O cadrà sotto il peso delle contraddizioni interne? La risposta potrebbe arrivare il 30 luglio. Ma il conto alla rovescia è già iniziato.