Piazza Almirante-Berlinguer? L’Anpi sa solo odiare. E non conosce la storia

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L’associazione partigiani non perde mai occasione per manifestare il suo odio: adesso si dice sdegnata per piazzale Almirante e Berlinguer a Terracina, senza neanche sapere di cosa si parla. Piazzale Almirante e Berlinguer: è la proposta toponomastica del Comune di Terracina, in provincia di Latina, contestata dall’Anpi, l’associazione nazionale dei partigiani italiani. “L’iniziativa partita da Fratelli d’Italia è stata condivisa praticamente dall’intero consiglio comunale, con un solo voto contrario peraltro espresso da un esponente di destra…

Piazza Almirante-Belringuer è un atto di pacificazione

La piazza vuole essere un atto di pacificazione, dopo gli anni di odio politico che hanno caratterizzato una fase storica e politica oramai chiusa per il nostro Paese”, spiega all’AdnKronos Nicola Procaccini, ex sindaco di Terracina. Incarico poi lasciato lo scorso anno al suo vicesindaco facente funzioni, per l’elezione al Parlamento europeo nella lista di Fratelli d’Italia. “C’era una conoscenza reciproca e un reciproco rispetto fra i due – sostiene Procaccini – tanto è vero che Almirante andò a rendere omaggio alla camera ardente di Berlinguer ed esponenti del Pci come Pajetta e Nilde Jotti fecero lo stesso alla morte del leader del Msi. Si riconoscevano reciprocamente un avversario ma non un nemico”.

L’Anpi vada a vedere la storia dei due leader

Certo che Almirante e Berlinguer erano collocati agli estremi opposti dello schieramento politico democratico nel Parlamento repubblicano, per non parlare del giudizio prima sul regime fascista e poi sulla Rsi nella fase dell’occupazione nazista dell’Italia. “Si tratta di due grandi esponenti politici, che esprimevano una diversità di idee che arricchisce la comunità nazionale, quando non sfocia nello scontro ideologico e violento”, replica Procaccini. “Si potevano anche intitolare loro due piazze diverse, ma l’intento vuole essere proprio quello di rimarcare l’esigenza di una pacificazione: è un inno alla politica”. E anche un inno alla democrazia. Chi nega questi tentativi vuole che l’odio e la violenza proseguano. “Uccidere un fascista non è reato”, era infatti lo slogan degli antifascisti assassini.

Lottarono contro il terrorismo dei comunisti delle Br

Consigliamo all’Anpi, rigurgito nostalgico del passato, di studiare la storia dei due uomini politici e dei loro contatti ufficiosi. Poi all’Anpi non è venuto in mente che anche a qualche esponente di destra potrebbe dare fastidio equiparare Almirante a un marchese ricchissimo e comunista… Eppure la destra, molto più democratica e tollerante dell’Anpi, non ha detto nulla e ha fatto uno sforzo per la pacificazione. Pacificazione che gli pseudo partigiani sembrano non volere.