Piazza Lorenzini, il progetto di riqualificazione è stato cancellato: i fondi tornano al Comune

La riqualificazione di Piazza Lorenzini non si farà. Almeno per ora. È quanto emerso durante l’interrogazione orale rivolta all’Assessora all’Ambiente, Sabrina Alfonsi, e resa nota dal consigliere capitolino di Forza Italia, Francesco Carpano. Un annuncio che ha suscitato non poco scalpore e riacceso un dibattito che va ben oltre i confini del XII Municipio.
Il motivo ufficiale: lavori sulla linea ferroviaria
Secondo quanto dichiarato dall’assessora Alfonsi, la decisione sarebbe legata alla concomitanza con i lavori di Rete Ferroviaria Italiana. RFI avvierà a breve un importante intervento di sostituzione dell’impalcato ferroviario al chilometro 11 della linea che collega la città all’aeroporto di Fiumicino. I lavori, che dureranno fino a novembre 2026, comporteranno la chiusura al traffico di Via Pasquale Baffi. Una situazione logistica complessa: gestire contemporaneamente anche il cantiere per la riqualificazione della piazza avrebbe significato, secondo l’Amministrazione, un impatto insostenibile sulla viabilità della zona. Da qui la decisione di rimandare tutto a data da destinarsi. Ma la realtà, secondo molti cittadini e rappresentanti municipali, potrebbe essere un’altra.

Mancanza di partecipazione dei cittadini nella pianificazione urbana
Dietro la cancellazione del progetto si cela forse un problema più profondo e strutturale: la mancanza di partecipazione dei cittadini nella pianificazione urbana. Piazza Lorenzini è un luogo vissuto quotidianamente da residenti, commercianti, pendolari. Un luogo che conosce bene le proprie necessità e le proprie criticità. Eppure, nella fase di progettazione, la voce della cittadinanza è rimasta fuori dalle stanze del Campidoglio. Un errore di metodo che oggi si paga con il fallimento dell’iniziativa. “Speriamo che la sostanza sia proprio questa – commenta Carpano –: essersi resi conto che quando si ripensa una piazza si ascolta chi la vive ogni giorno. Cosa che nel caso di Piazza Lorenzini non è accaduta”. Un errore emblematico di un modello di governance che fatica ad avvicinarsi alle reali esigenze dei territori.
I fondi tornano al Comune
Non si tratta di una semplice sospensione: il progetto è stato formalmente cancellato. Lo ha confermato l’Assessora Alfonsi durante l’interrogazione, spiegando – come riportato da Carpano – che i fondi destinati all’intervento sono stati restituiti al Comune di Roma, un gesto che segna di fatto la fine dell’iter avviato. Ma le istanze di riqualificazione non scompaiono. Anzi. Le realtà locali annunciano che, alla fine dei lavori ferroviari, torneranno a farsi sentire per pretendere un nuovo progetto, questa volta condiviso con chi la piazza la vive davvero. Anche l’area verde di Largo Santa Silvia rientra in questa visione più partecipata e inclusiva della gestione del territorio.
Verso Municipi-Comuni
La vicenda di Piazza Lorenzini riapre un tema centrale per la capitale: il rapporto tra cittadini e amministrazione centrale. Oggi, il sistema fortemente accentrato del Comune di Roma rende difficile, se non impossibile, un dialogo diretto e costante tra i territori e chi prende le decisioni. Da qui la proposta – già da tempo al centro del dibattito – di trasformare i Municipi in Comuni autonomi, sul modello delle grandi capitali europee come Berlino, Parigi o Londra. Una riforma che restituirebbe prossimità, trasparenza e responsabilità nella gestione della cosa pubblica. Un passo necessario, secondo Carpano e altri promotori, per evitare che casi come quello di Piazza Lorenzini si ripetano: opere pensate dall’alto, progettate senza confronto e destinate al fallimento. La cancellazione del progetto di riqualificazione di Piazza Lorenzini non è solo una questione di traffico o di cantieri sovrapposti. È il sintomo di un sistema che deve cambiare. E l’occasione, forse, è proprio questa: ripartire da chi quei luoghi li abita ogni giorno.