Piazza Nicosia: a 44 anni dall’assalto dei terroristi rossi, commemorati gli agenti Mea e Ollanu

Cerimonia a piazza Nicosia, dove il Questore di Roma, Carmine Belfiore, accompagnato dal Cappellano della Questura, in occasione del 44° anniversario della morte del Maresciallo di P.S. Antonio Mea e dell’Appuntato di P.S. Pierino Ollanu, ha deposto due corone di alloro a nome del Capo della Polizia Prefetto Lamberto Giannini.
I due poliziotti, allora Guardie di Pubblica Sicurezza, furono barbaramente trucidati da un commando terroristico comunista, composto da 13 appartenenti alle Brigate Rosse, che il 3 maggio del 1979 attaccarono la sede del Comitato Regionale per il Lazio della DC in piazza Nicosia.

I brigatisti agirono divisi in tre gruppi: i due nuclei di militanti, guidati rispettivamente da Bruno Seghetti e Prospero Gallinari, entrarono dentro la sede di partito e occuparono il primo e il secondo piano, mentre il gruppo guidato da Francesco Piccioni rimase sulla piazza per contrastare eventuali interventi delle forze dell’ordine. Nel commando erano presenti anche Anna Laura Braghetti, libera ormai da 20 anni, diventata un’autrice di best seller, Antonio Savasta e Emilia Libera, successivamente arrestati nel 1982 dagli agenti dei NOCS a Padova, in occasione dell’intervento per liberare il generale statunitense James Lee Dozier.
A piazza Nicosia, due gruppi fecero irruzione all’interno dell’edificio e, dopo aver immobilizzato i presenti, collocarono nell’edificio 4 ordigni esplosivi per poi scappare con documenti riservati. Un altro rimase all’esterno, davanti all’ingresso, per contrastare eventuali interventi delle Forze dell’Ordine.
La Volante della Polizia con a bordo il Maresciallo Antonio Mea e l’Appuntato Pierino Ollanu, fu la prima a giungere sul posto e venne colpita da sventagliate di mitra non appena sotto tiro. Antonio Mea morì sul colpo, mentre Pierino Ollanu, trasportato in ospedale, morì alcuni giorni dopo a seguito delle ferite riportate. Un terzo agente, componente della pattuglia, la Guardia Vincenzo Ammirata, rimase gravemente ferito.Le indagini svolte dalla Digos consentirono di individuare tutti i componenti dell’attentato che vennero arrestati e condannati all’ergastolo.
Una corona di alloro è stata deposta sulla lapide commemorativa presente in Piazza Nicosia e, un mazzo di fiori, su quella posta all’interno del Commissariato Trevi Campo Marzio, dove i due poliziotti prestavano servizio.Alla cerimonia hanno partecipato i familiari delle vittime, l’agente che rimase ferito nell’attentato, Vincenzo Ammirata, e rappresentanti delle altre Forze dell’Ordine e delle Istituzioni.